Utilizzare l’intelligence sulle minacce informatiche e la telemetria per scoprire potenziali attacchi prima ancora che possano raggiungere i loro obiettivi. È questa la nuova strategia di difesa che le aziende stanno prendendo in considerazione alla luce dell’aumento esponenziale della criminalità informatica. Un attacco ransomware, ad esempio, non avviene in modo rapido: gli hacker hanno bisogno di tempo per entrare nella rete aziendale, trovare i database e controllare in quali sono presenti informazioni di valore: soltanto dopo questi passaggi possono tentare di esfiltrare i dati e, infine, distribuire il ransomware all’interno della rete.
Ecco allora alcuni consigli di Cisco Talos – la più grande organizzazione privata di intelligence al mondo dedicata alla cybersecurity – per implementare una strategia di difesa attiva: non solo quindi per prevenire un attacco, ma anche per intervenire sfruttando il tempo che serve agli hacker per portare a buon fine un attacco.
Esercitarsi
Lo svolgimento periodico di esercitazioni “a caccia” di minacce informatiche aumenta le possibilità di rilevamento. In questo modo sarà possibile conoscere quali sono i punti deboli della rete, ottenere maggiore visibilità su ciò che sta accadendo e scoprire dati potenzialmente strategici che non sono protetti in modo adeguato. Non esiste una formula magica, ma la ripetizione periodica di questi processi aiuta a migliorare l’ambiente IT e ad acquisire maggiore consapevolezza.
Monitorare le query DNS
Il monitoraggio delle query DNS (Domain Name System) fornisce una visione chiara di ciò che sta accadendo nella rete. L’analisi dei registri DNS e l’individuazione dei sistemi che hanno risolto i domini forniscono un buon punto di partenza. In aggiunta dovrebbe essere eseguita anche l’analisi dei domini dannosi già noti, in modo da offrire visibilità sull’efficacia della cyber difesa. Infine, se si è verificata una compromissione, i registri possono procurare una buona fonte di informazioni sulle azioni dei criminali informatici e sull’entità delle loro attività dannose sulla rete.
Creare avvisi ad alta priorità
Impostare degli alert ad alta priorità aiuterà i professionisti della sicurezza a concentrarsi sugli eventi critici. Questa tipologia di avvisi serve a segnalare tempestivamente comportamenti anomali come, ad esempio, il tentativo di stabilire una connessione non approvata alla rete, la modifica non autorizzata dei privilegi o della password di un account amministrativo. È consigliabile inoltre impostare avvisi di sicurezza su tutti i sistemi critici dell’azienda per rilevare tempestivamente le attività dannose.
Analizzare le cause di un attacco
La domanda più importante a cui bisogna cercare di rispondere è questa: cosa non ha funzionato nel nostro sistema di difesa?
Un apparato di cybersecurity deve permettere di condurre un’analisi della causa di un attacco al fine di determinare le falle del nostro sistema e fornire informazioni preziose per migliorare le difese dell’azienda.
Migliorare la visibilità
Avere una buona visibilità su ciò che sta accadendo nell’ambiente IT è il primo passo per contrastare una minaccia informatica e per scoprire i punti deboli della rete. Spesso però le aziende non hanno i mezzi per implementare un sistema di rilevamento completo sull’intero ambiente IT. Tuttavia, ciò non significa che non debba essere eseguito alcun tipo di controllo. I file log, ad esempio, possono essere estremamente utili durante la fase di ripristino di una compromissione per scoprire quando e come si è verificato un attacco.
Utilizzare account su più livelli
È consigliabile implementare account di amministrazione che vengano utilizzati solo su sistemi specifici, e non per accedere a tutte le applicazioni dell’azienda, soprattutto se si tratta di account con privilegi elevati. Questi tipi di account possono avere gli stessi privilegi, ma dovrebbero essere suddivisi in base alle loro funzioni: in questo modo sarà possibile impostare avvisi ad alta priorità che si attivano quando viene rilevato un comportamento anomalo.