Attacco informatico Regione Lazio

redazione

“L’attacco portato a termine negli scorsi giorni ai danni dell’infrastruttura informatica della Regione Lazio ha prodotto, i consueti, “effetti collaterali”. Dichiarazioni fuori contesto che attribuiscono ora ad una matrice criminale ora ad un atto di terrorismo l’iniziativa. Una pletora di veri o presunti esperti che attraverso ogni spiraglio mediatico hanno offerto la loro personalissima chiave di lettura e, conseguentemente, la “soluzione del giorno dopo” ad ogni possibile falla di sicurezza. Il silenzio assordante, sui canali formali e convenzionali, delle istituzioni preposte alla gestione delle crisi cibernetiche ed alla diffusione delle informazioni, nella prospettiva di approntare le più idonee e tempestive misure di tutela a favore delle organizzazioni pubbliche e private, in particolare verso i soggetti del Perimetro della Sicurezza Nazionale Cibernetica, gli operatori di servizi essenziali della Direttiva NIS e i fornitori di servizi digitali che, gravati da enormi obblighi di conformità normativa, avrebbero il diritto di ricevere aggiornate, puntuali informazioni in tempo reale.

In questo scenario le organizzazioni di security aziendale, more solito, hanno attivato i loro meccanismi di partenariato privato-privato per cercare di condividere in modo efficace e funzionale le poche conoscenze disponibili in un’ottica di mutuo sostegno e reciproco ascolto.

Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo in ogni utile circostanza. Ma sul partenariato pubblico-privato o si cambia passo o questo far west cibernetico diventerà la cifra del nostro quotidiano”.

Così Andrea Chittaro – Presidente AIPSA – Associazione Italiana Professionisti Security Aziendale