“Black point” fa tappa in Toscana

Adria Pocek

Il tour per la presentazione di “Black point”, il progetto sulla sicurezza stradale ideato dalla Fondazione Ania per consentire ai cittadini di segnalare i punti pericolosi presenti nella città e sulle strade italiane, ha fatto sosta lo scorso week end a Firenze. In Piazza della Repubblica è stato allestito uno stand e un percorso della sicurezza. Il pubblico ha così potuto assistere alle dimostrazioni pratiche su come si devono fare le segnalazioni, ricevendo informazioni sui progetti di Ania e sottoponendosi al test con il simulatore di guida sicura per verificare di persona quali rischi comporta una condotta di guida non corretta. Con le segnalazioni inviate dai cittadini la Fondazione Ania ha realizzato una mappa che rappresenta visivamente i punti critici distribuiti su tutto il territorio nazionale e che è consultabile sul sito www.smaniadisicurezza.it.

Ma non finisce qui.Gli utenti possono anche scaricare gratuitamente un software sul proprio navigatore in modo che questo possa avvisarli quando l’auto si avvicina a un punto pericoloso. A un anno dal suo avvio, il progetto, che ha ricevuto dai cittadini della Toscana addirittura il 5,6% del totale delle segnalazioni, contabilizza in quella regione ben 238 “Black Point”, molti dei quali determinati da fondo stradale sconnesso (33,2%), incroci pericolosi (16,8%) e curve pericolose (9,3%). Va anche sottolineato che, sempre in Toscana, nessuno dei punti segnalati è passato dall’elenco “Black” a quello “White”, ovvero delle criticità risolte grazie alle sollecitazioni della Fondazione Ania. Tra Firenze e provincia sono stati registrati 68 punti critici: 44 su strade urbane e 24 su strade extraurbane. Da notare che nessuno di questi è insito nei tratti autostradali che interessano il territorio. Sempre per quanto attiene la Toscana, nella classifica dei “Black Point” Firenze è seguita da Pisa (38 punti critici), Siena (23), Arezzo (22), Lucca (19), Pistoia (18), Prato (15), Grosseto (14), Livorno (13) e Massa-Carrara (8 ).

“La nostra iniziativa permette a tutti i cittadini di segnalare le criticità delle infrastrutture stradali – afferma Umberto Guidoni, Segretario generale della Fondazione Ania – dalla buca al fondo stradale sconnesso, dalla scarsa visibilità della segnaletica agli incroci, dalla cattiva illuminazione alle curve pericolose. Grazie ai cittadini della Toscana abbiamo registrato oltre 200 punti pericolosi e, probabilmente, siamo riusciti a prevenire qualche incidente. Auspichiamo un rafforzamento della proficua collaborazione instaurata con la Regione Toscana, la Provincia e il Comune di Firenze. Il primo obiettivo della Fondazione è supportare gli Enti competenti in un’attività così complessa”.
Per l’Assessore alle infrastrutture della Regione, Riccardo Conti, questo progetto “va nella direzione già intrapresa dalla Toscana”. Migliorare la sicurezza stradale, spiega,  “significa innanzitutto migliorare le strade”. Nell’ambito del primo e secondo programma attuativo del Piano nazionale della sicurezza stradale, prosegue l’assessore, “la Regione ha investito 52 milioni di euro per finanziare 103 progetti: di questi, al momento ne sono stati terminati 46, mentre 57 sono in corso. Inoltre, ha stanziato altri 5 milioni e 600mila euro dal proprio bilancio per realizzare ulteriori interventi su tratti stradali urbani e extraurbani”. Saranno in particolare privilegiati gli interventi a favore delle “utenze deboli”, con la creazione di percorsi pedonali sicuri casa-scuola, reti ciclopedonali e progetti che migliorano l’accessibilità ai mezzi pubblici. Questi interventi, segnalati dagli enti locali, “sono ora al vaglio di una commissione regionale e potranno partire non appena questa si sarà espressa”.Anche la Provincia è impegnata sul miglioramento delle infrastrutture e sulla promozione della cultura per la sicurezza stradale, due fronti che contribuiscono ad assicurare ai cittadini una maggiore sicurezza sulle strade, aggiunge Maria Cristina Giglioli, assessore provinciale alla mobilità e ai trasporti. Il progetto Black Point va quindi visto come “uno strumento utile agli automobilisti e ai motociclisti, ma anche alla nostra Amministrazione che, grazie alle segnalazioni dei cittadini, dispone ora di un elemento in più per valutare le criticità e intervenire più efficacemente”. La lotta contro gli incidenti stradali, conclude Figlioli, si può vincere “solo con la stretta collaborazione tra cittadini, istituzioni pubbliche e priva