I dati relativi agli incidenti verificatisi nel corso dei festeggiamenti della notte del 31 dicembre 2014 – 1 gennaio 2015 evidenziano:
ü Decessi e Feriti:
l’assenza di decessi al pari dello scorso anno.
una considerevole diminuzione del numero totale dei feriti (circa il 30% in meno) assestatosi sul totale di 251, a fronte dei 361 dello scorso anno;
una leggera diminuzione dei ferimenti derivanti dall’uso di armi da fuoco che risultano essere 7 rispetto agli 11 dell’anno precedente.
Dalla comparazione dei dati relativi alla gravità delle lesioni riportate emerge, con riferimento ai feriti lievi con prognosi inferiore o uguale ai 40 gg., il rilevamento di 241 casi, a fronte dei 345 del 2014;
con riferimento, invece, ai feriti più gravi, cioè quelli con prognosi superiore ai 40 gg, si registrano, in diminuzione, 12 persone ferite a fronte dei 16 dello scorso Capodanno.
Anche con particolare riguardo ai ferimenti di minori si registra una lieve diminuzione del dato complessivo: sono 68 i minorenni che hanno riportato lesioni mentre lo scorso anno erano stati 89.
Occorre tuttavia evidenziare come sia diminuito il dato relativo ai minori infradodicenni rimasti feriti, che da 43 dello scorso anno è passato a 33.
Risulta inoltre in diminuzione il dato relativo ai minori di età compresa tra i 13 e i 18 anni che hanno riportato lesioni in questo capodanno; sono infatti 35 a fronte dei 46 dello scorso anno. Ancora una volta gli episodi più gravi devono essere ricondotti all’uso sconsiderato di prodotti pirotecnici illegali-
Di particolare rilievo è l’episodio occorso a Napoli dove durante la manipolazione di alcuni fuochi d’artificio, di origine ignota, un uomo di 37 anni è rimasto ferito a causa dell’esplosione di un manufatto, riportando lesioni all’altezza dell’addome con fuoriuscita di materiale organico. L’uomo, operato in nottata presso l’Ospedale San Giovanni Bosco, è tuttora in rianimazione e in prognosi riservata.
All’Aquila un ragazzo di 14 anni subiva l’amputazione parziale della mano destra a causa dello scoppio di un petardo raccolto in strada di fronte alla propria abitazione. Dopo i primi soccorsi prestatigli al Pronto Soccorso del capoluogo abruzzese, il giovane veniva trasferito all’Ospedale Bambin Gesù di Roma, dove veniva sottoposto a intervento chirurgico tuttora in corso. La prognosi è riservata.
A Porcari (LU) un uomo di 38 anni intento ad accendere fuochi d’artificio in concomitanza della mezzanotte, a seguito dell’esplosione improvvisa di un ordigno, subiva l’amputazione traumatica dell’avampiede sinistro con prognosi di 60 gg e trasferimento presso l’Ospedale Cisanello di Pisa.
A Milano un cittadino egiziano di 30 anni, nel raccogliere un fuoco illegale che gli era caduto in casa poco dopo la sua accensione, subiva gravi lesioni alla mano destra con bruciature all’avambraccio che determinavano il ricovero e l’intervento chirurgico, tuttora in corso, presso la clinica “Multimedica” di Sesto San Giovanni (MI). Prognosi da determinare.
A Lucca un uomo di 34 anni mentre accendeva fuochi pirotecnici in un uliveto di proprietà, ne veniva accidentalmente colpito alla regione frontale riportando un trauma cranico commotivo con microfratture e prognosi riservata.
A San Momme (Pistoia) un bambino di 14 anni ha riportato una lesione oculare all’occhio sinistro e una ferita al naso, a seguito dello scoppio di un petardo per cui è stato accompagnato al Pronto Soccorso di Careggi (Firenze) in prognosi riservata.
A Bari un 24enne ha subito ferite multiple da scoppio alla mano sinistra, con perdita di sostanza cutanea e minimo distacco parcellare apice falange distale terzo dito, ricoverato con prognosi di 15 gg. s.c.
A Forlì i genitori di una bambina di 6 anni accompagnavano la figlia al locale Pronto Soccorso riferendo che, appena giunti davanti alla propria abitazione, la bambina veniva raggiunta dai residui di un artificio sceso a terra attaccato ad un paracadute in fiamme. Il frammento, attingendo il cappotto della piccola, faceva prendere fuoco alla manica dello stesso e le procurava ustioni all’avambraccio sinistro giudicate guaribili in gg. 6 s.c.
Una valutazione globale sull’andamento del fenomeno nel corso degli ultimi 10 anni, viene esplicitata dal grafico che segue che riporta, in sintesi, il dato complessivo dei decessi, quello dei feriti con prognosi superiore ai 40 gg. e quello dei feriti più lievi giudicati guaribili con prognosi inferiore o uguale ai 40 gg. Dalle comunicazioni trasmesse dagli Uffici periferici (oltre ai singoli dati inseriti nel sistema di rilevazioni R.I.Se.C) relativi agli incidenti con feriti provocati dallo scoppio di manufatti pirotecnici, si rileva che le patologie tipiche da scoppio di prodotti pirotecnici sono i traumi e le ustioni.
In particolare rimangono maggiormente lesionate:
· le mani (frequenti sono le fratture e le amputazioni di dita o falangi) a causa degli effetti degli artifici di ogni genere;
· il volto e le parti basse del collo che, contrariamente alle mani, subiscono, essenzialmente, le conseguenze prodotte dagli artifici ad effetto scoppiante.
ü Misure restrittive e Sequestri
Sono state denunciate 256 persone a piede libero con un dato pressoché uguale a quello dello scorso anno quando ne vennero segnalate 258, mentre sono state arrestate 45 persone a fronte delle 23 del 2014.
Notevole impegno è stato profuso nel contrasto al commercio illegale di fuochi pirotecnici come testimoniato dal considerevole numero dei sequestri operati su tutto il territorio nazionale.
Sono stati infatti sequestrati:
n. 1.514 strumenti lanciarazzi;
n. 6 armi comuni da sparo;
n. 69.907 munizioni;
n. 429 kg di polvere da sparo;
n. 63.049 kg di manufatti appartenenti alla IV e V categoria Tulps;
n. 2.648 Kg di manufatti recanti la marcatura “CE”;
Kg. 1.568 di prodotti comunque non riconosciuti e cioè non ricompresi nelle categorie Tulps o “CE” perché illegali, non correttamente etichettati, non conformi alle norme CE, non rispondenti ai decreti di riconoscimento e classificazione, abusivi e/o altro;
n. 282.809 di pezzi di articoli pirotecnici di varia natura che, per motivi operativi, sono stati indicati dagli Uffici in pezzi anziché in chili.
Tra i motivi principali che hanno legittimato i provvedimenti di sequestro vi sono, l’eccedenza dei carichi detenuti dai titolari delle licenze, l’illecita detenzione da parte di chi non ne aveva titolo e la natura illegale degli stessi prodotti sequestrati dovuta a mancanza di marcatura CE ovvero di preventivo riconoscimento e classificazione da parte di questo Ministero. Comparando i dati con i sequestri operati lo scorso anno, si segnala una diminuzione del dato relativo al sequestro delle armi comuni da sparo che registra n. 6 armi rispetto alle 13 dello scorso anno.
In diminuzione è anche il dato relativo al sequestro di manufatti di IV e V cat. che da 121.690 Kg del 2014, è sceso fino ai 63.049 Kg attuali. Anche il dato relativo al sequestro di polvere da sparo è leggermente diminuito, passando dai 555 Kg dell’anno scorso, ai 429 Kg. attuali .
In conclusione, anche quest’anno, i dati riferibili ai sequestri testimoniano come l’attività info-investigativa condotta sul territorio dalle Forze di Polizia, abbia consentito di prevenire l’illecita immissione in commercio di grandi quantitativi di prodotti pirotecnici illegalmente detenuti.