Continuano le aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria nella Casa Circondariale “Ernesto Mari” di Trieste. Ieri sera verso le ore 21.00 un detenuto quarantaseienne di nazionalità bosniaca, pluripregiudicato, in custodia cautelare per rapina, ubicato nel tratto detentivo a stanze singole ha dato fuoco alla sua cella.
Non si contano gli episodi di distruzione e di incendio delle celle posti in essere da questo energumeno da quando è detenuto a Trieste.
A dare la notizia è il Segretario regionale per il Friuli Venezia Giulia del SAPPE (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria) Giovanni Altomare: “l’energumeno, a tarda sera, ha pensato di dare fuoco alla propria cella che già nei giorni precedenti si dilettava a distruggere lavabi, wc, suppellettili ecc..
Per spegnere l’incendio si è dovuto fare uso dell’idrante ed evacuare i detenuti dalla sezione detentiva al cortile passeggi, e solo grazie al pronto intervento del personale e le corrette operazioni di soccorso si sono evitati casi di intossicazione, considerato che il fumo si era propagato in tutta la sezione detentiva.
Non contento, l’energumeno in questione, opportunamente condotto in una stanza del tratto uffici, sferrava un pugno al volto dell’agente di sorveglianza. L’agentecontinua Altomare, è stato condotto presso il pronto soccorso cittadino ove è stata diagnosticata una prognosi di dieci giorni salvo complicazioni con applicazione del collare.
Questi comportamenti sono emblematici della scarsa considerazione che hanno delle Istituzioni alcuni soggetti detenuti,prosegue Altomare, che inficiano la serenità operativa del personale, creando allarmanti tensioni anche tra la popolazione detenuta e, pertanto, si auspica che tali episodi siano severamente sanzionati dall’Autorità Dirigente e che il Provveditore regionale disponga – una volta per tutte – il trasferimento del soggetto in altra sede, ad oggi, ritenuto inopportuno nonostante gli innumerevoli episodi di danneggiamento posti in essere durante la detenzione a Trieste da questo energumeno.
Non se ne può proprio piùconclude, è giunta l’ora di programmare un sit-in di protesta contro le aggressioni al personale anche a Trieste, già in atto in questi giorni nelle più grandi città d’Italia da parte del S.A.P.Pe.
Il Segretario generale del SAPPE Donato Capece esprime solidarietà e ha parole di apprezzamento i poliziotti nelle carceri regionali : “Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. E allora è mai possibile che nessuno, al Ministero della Giustizia e ai Dipartimenti dell’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia minorile e di comunità, abbia pensato di introdurre anche per la Polizia Penitenziaria ed i suoi appartenenti, per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, strumenti come quelli in uso a Polizia di Stato e Carabinieri, ossia pistola “taser” e spray al peperoncino?”.
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Attività sindacale Carcere di Trieste: detenuto incendia cella e aggredisce poliziotto penitenziario