Carcere Genova: sventato tentativo di evasione

Redazione

"E’ solamente grazie alla professionalità, alle capacità ed all’attenzione del Personale di Polizia Penitenziaria che ieri mattina a Genova Pontedecimo è stata impedita l’evasione di un detenuto dal carcere. Grazie al suo intuito, alla sua attenzione ed al suo scrupolo, un appartenente al ruolo dei Sovrintendenti ha notato un detenuto (lavorante M.O.F. interno) di nazionalità tunisina, con fine pena provvisorio 2017, che si muoveva con fare sospetto nell’area adiacente il muro di cinta. Dopo averlo seguito, lo ha scoperto mentre il medesimo detenuto tentava di occultare un rampino, ricavato da una branda e collegato ad un cavo elettrico, molto probabilmente sottratto dal cantiere adiacente l’istituto. Tra gli accertamenti al vaglio delle indagini interne della Polizia Penitenziaria vi è anche accertare se il rampino doveva essere usato dal detenuto o preparato per la fuga di altri detenuti. Grazie all’attenzione del bravo collega, dunque, è stata impedita una possibile clamorosa evasione da Pontedecimo. Questo grave episodio conferma ancora una volta le gravi criticità del sistema carcere.”
E’ quanto dichiara Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, la prima e più rappresentativa organizzazione dei Baschi Azzurri, in relazione a quanto avvenuto ieri nel carcere ligure di Pontedecimo.
“La situazione penitenziaria è sempre più incandescente” sottolinea. “Lo confermano drammaticamente i gravi episodi che accadono sistematicamente nelle carceri italiane; lo evidenziano soprattutto i continui tentativi di evasione e le evasioni vere e proprie. Le istituzioni e il mondo della politica non possono più restare inermi e devono agire concretamente. C’è bisogno di una nuova politica dell’esecuzione della pena, che ripensi il sistema sanzionatorio. A Pontedecimo oggi ci sono detenuti 91 uomini e 84 donne oltre ad un bimbo in tenera età in cella con la mamma. La forza prevista del Reparto di Polizia Penitenziaria è di 161 unità mentre quella effettiva è di sole 111 unità”.
Martinelli sottolinea che allo stato il calo dei detenuti dopo i provvedimenti del Governo “è ad oggi impercettibile. Nelle 205 carceri italiane, il 31 gennaio scorso avevamo 66.973 persone che sono calate, quattro mesi dopo, di poche centinaia, arrivando a 66.310. Il dato reale, dal quale partire per ripensare il sistema, è che ci sono in carcere 21mila persone detenute oltre la capienza regolamentare delle strutture e che più del 40% dei presenti – quasi 27mila! – sono in attesa di un giudizio definitivo.”