Carceri, agente aggredito a Sanremo

redazione

“La situazione penitenziaria è sempre più incandescente. Ogni giorno registriamo manifestazioni e proteste di detenuti sempre più violente. Le istituzioni e il mondo della politica non possono più restare inermi e devono agire concretamente. Dopo gli episodi di protesta e violenza avvenuti nei giorni scorsi in diversi penitenziari del Paese – Barcellona Pozzo di Gotto, Enna, Palermo, Genova Marassi, Ravenna, Torino –, dopo le evasioni di Lecco, Pisa e Milano Bollate e quelle sventate a Firenze Sollicciano e Milano Beccaria, ieri a Sanremo (un carcere sovraffollato all’eccesso e con gravissime carenze di organico nel Reparto di Polizia) tre detenuti appartenenti al cd. Circuito penitenziario dei Collaboratori di giustizia hanno proditoriamente e violentemente aggredito un Agente della Polizia Penitenziaria in servizio, al quale va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, procurandogli  lesioni  varie. Il collega è comunque riuscito ad impedire che la situazione degenerasse. Ora auspichiamo una ferma risposta dell’Amministrazione penitenziaria in termini disciplinari e penali nei confronti dei tre detenuti violenti.”E’ quanto dichiarano Donato Capece e Roberto Martinelli, rispettivamente segretario generale e Commissario straordinario per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, la prima e più rappresentativa organizzazione di Categoria, in relazione all’aggressione di un appartenente alla Polizia Penitenziaria avvenuta ieri nel carcere Valle Armea di Sanremo. E il SAPPE torna a chiedere che al posto della cd. Sezione per collaboratori di giustizia il carcere di Sanremo ospiti una sezione detentiva femminile, in grado di accogliere le arrestate nel Ponente ligure. Spiegano i sindacalisti: “Da tempo il SAPPE, che è la prima e più rappresentativa Organizzazione di Categoria, ha proposto il cambio d’uso della Sezione detentiva per collaboratori che c’è a Sanremo, attualmente gestita dal Personale di Polizia Penitenziaria dell’Istituto (con ciò accentuando ulteriormente le già critiche condizioni operative del Reparto sanremese, sotto organico di ben 84 unità) e non da quello istituzionalmente previsto, appartenente al Gruppo Operativo Mobile. Al suo posto, a Sanremo sarebbe invece opportuno aprire una sezione detentiva femminile, come peraltro era nel progetto originario, considerato che le arrestate nella provincia di Imperia vengono inevitabilmente trasferite presso la Casa Circondariale di Genova Pontedecimo, unica realtà penitenziaria regionale con sezioni detentive femminili, con ciò provocando disagi anche ai familiari ed in particolare ai figli delle donne arrestate. Tanto più che a Valle Armea, carcere maschile, l’Amministrazione penitenziaria continua a mandare agenti donne, il cui impiego operativoè davvero limitato.” Il SAPPE  ricorda che “la Casa Circondariale di Sanremo ospita in media 360/370 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di posti letto pari a numero 209 posti letto ed il Reparto di Polizia Penitenziaria, invece delle 253 unità previste in organico, ha in forza 169 appartenenti al Corpo (ben 83 in meno rispetto al previsto), 23 dei quali distaccati in altre sedi penitenziarie a vario titolo, ed è quindi ovvio come tutto ciò vada a incidere inevitabilmente sui livelli di sicurezza della struttura e sull’organizzazione complessiva dei servizi.”