“Ieri sera un detenuto ristretto alla Casa Circondariale di Messina, C.C., ha aggredito e ferito, senza apparenti ragioni, un agente ed un ispettore della polizia penitenziaria. Successivamente nel corso della nottata ha tentato il suicidio ed è stato necessario ricoverarlo d’urgenza al Policlinico di Messina”. A comunicarlo Eugenio Sarno, Segretario Generale della UIL penitenziari, che aggiunge particolari cruenti sull’accaduto: “Solo dopo l’aggressione di ieri pomeriggio il detenuto è stato allocato in cella singola, dove ha consumato il tentato suicidio che è stato posto in essere attraverso una lacerazione all’addome, procurata con una lametta, talmente profonda che ha interessato anche lo stomaco. Il detenuto, prontamente soccorso dal personale di polizia penitenziaria, è stato inviato d’urgenza al policlinico di Messina dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico” Quest’ultimo atto di violenza riporta all’attualità le denunce della UIL Penitenziari sulle condizioni del carcere messinese.“E’ del tutto evidente che le condizioni degradate e degradanti del Gazzi di Messina alimentano una deriva di violenza. Dopo la visita che ho effettuato in quella struttura nello scorso febbraio – ricorda il Segretario della UIL Penitenziari – non ho mancato di denunciarne con dovizia di particolari le condizioni di fatiscenza ed insalubrità. Ovviamente anche il sovrappopolamento della struttura concorre ad aggravare il quadro generale. Oggi si registra la presenza di 409 detenuti a fronte di una disponibilità di circa 180 posti (considerata la chiusura di un padiglione per lavori di ristrutturazione). Ciò origina quella promiscuità, già denunciata, tra detenuti comuni e pazienti negli ambienti di ospedalizzazione del Centro Clinico. E’ del tutto evidente che Messina paga lo scotto di ataviche disattenzioni da parte dell’Amministrazione Penitenziaria. Anche sul fronte del personale non vanno certo meglio. Rispetto all’organico decretato mancano circa 50 unità, che in un quadro di emergenza, come quello attuale, concorrono ad ampliare le difficoltà operative“. La UIL Penitenziari sulla scorta della previsione di chiusura degli OPG nel 2013 rilancia la proposta di riconvertire la struttura di Barcellona Pozzo di Gotto.
“Oramai è evidente, inevitabile, che gli OPG saranno soppressi. Ci pare opportuno, quindi, cominciare una seria riflessione sulla possibilità di riconvertire la struttura di Barcellona Pozzo di Gotto. Quella è una struttura che ben si presta ad essere riconvertita in carcere. Dispone di spazi e locali idonei. In tal modo il territorio messinese potrebbe disporre di un secondo istituto, di cui ha assolutamente bisogno, come dimostra il perenne sovraffollamento del Gazzi. Facciamo appello – conclude Eugenio Sarno – all’Amministrazione Penitenziaria Centrale ed a quella regionale perché si avvii una approfondita valutazione nel merito della proposta”.