Un detenuto tunisino di 25 anni è morto suicida nella tarda serata di ieri nel carcere romano di Regina Coeli. Era stato arrestato a Roma lo scorso maggio per rapina, furto e resistenza a pubblico ufficiale: affetto da Hiv, da alcuni giorni era in regime di isolamento nel Centro clinico del carcere, sorvegliato a vista. Ieri sera, approfittando di un cambio turno del personale del penitenziario, si è impiccato in bagno utilizzando un elastico delle mutande. La vicenda è resa nota dal sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe, che denuncia "la grave situazione emergenziale degli istituti di pena italiani. Il governo – dice il segretario Donato Capece – deve mettere mano a una riforma radicale del pianeta carcere, affrontando soprattutto le gravi difficoltà dovute alla carenza organica di personale. Stigmatizziamo poi il provvedimento del governo Monti che taglia le assunzioni della Polizia penitenziaria, che nonostante mille sacrifici è messa in grave difficoltà nella gestione della sicurezza. Fatti come i suicidi di due agenti venerdì scorso devono scuotere le coscienze di chi governa per richiamarli a una dovuta attenzione".
Ultimi articoli
Attacco informatico con richiesta di riscatto all’insegna Conad: il commento di Acronis
Lynx, il consorzio Conad ha subito un attacco informatico con richiesta di riscatto. Una conferma della crescita dei cyberattack ai danni del mondo della distribuzione in Italia, anche al di fuori dei più canonici momenti di picco delle transazioni.
Previsioni sulla cybersecurity per il 2025: AI, nazionalismo della supply chain e una tempesta...
Il 2024 ha segnato una svolta nell’evoluzione degli attacchi basati sull’intelligenza artificiale: gli attaccanti hanno superato la fase sperimentale per passare a...
Cisco Purpose Report 2024: ecco i risultati dell’impegno per un futuro inclusivo
L’86% dei dipendenti di Cisco nel mondo ha contribuito a creare un impatto positivo nella comunità in vario modo - volontariato, supporto...