“Il sistema penitenziario si sta sgretolando ogni giorno di più. Con buona pace di quel che pensa il vice Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Marco Del Gaudio, che evidentemente ha una conoscenza dello stato delle carceri basata solamente su carte e non su una esperienza diretta, la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto. Da quando sono stati introdotte queste due fattispecie, infatti, il numero degli eventi critici in carcere, a cominciare dalle aggressioni ai danni dei poliziotti penitenziari, sono aumentate”.
Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, commentando alcune dichiarazioni rilasciate dal vice Capo DAP alla stampa.
“Nulla sappiamo circa l’esistenza della annunciata istituzione di una Commissione ministeriale di valutazione sullo stato e le modalità di applicazione della custodia aperta negli istituti penitenziari italiani perché ai Sindacati nulla è stato comunicato, anche se noi siamo espressione di coloro che lavorano nella prima linea delle sezioni detentive, e già questo dovrebbe fare comprendere quale possa essere la sensibilità istituzionale ed il garbo di chi si propone di migliorare le condizioni di lavoro degli Agenti di Polizia Penitenziaria”, aggiunge Capece, “ma credo che Del Gaudio non possa che fare “mea culpa” sulle responsabilità dell’Amministrazione Penitenziaria circa le ricadute che hanno avuto alcune discutibilissime scelte gestionali fatte dal Dap come ad esempio l’avere tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri e il mancato finanziamento dei servizi anti intrusione e anti scavalcamento dei penitenziari. L’Amministrazione Penitenziaria che rappresenta Marco Del Gaudio, invece che intervenire concretamente con provvedimenti urgenti, ha paradossalmente pensato di mettere un bavaglio ai Sindacati che danno notizia di quel che avviene in carcere, come ad esempio queste gravi aggressioni ai nostri poliziotti, diffidandoci dal darne notizie. Ma il carcere deve essere una casa di vetro, trasparente, perché non si deve nascondere nulla…”.
Capece conclude: “Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso. Sono state tolte, ovunque, le sentinelle della Polizia Penitenziaria sulle mura di cinta delle carceri, e questo è gravissimo. I vertici dell’Amministrazione Penitenziaria e del Ministero della Giustizia hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali. Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati eventi gli eventi critici in carcere. Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentano il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto”.
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Attività sindacale Carceri, SAPPE “Da introduzione vigilanza dinamica aumentato numero eventi critici”