Questa aggressione ci preoccupa. La carenza di personale di Polizia Penitenziaria a Savona – oltre 10 Agenti in meno rispetto all’organico previsto -, il costante sovraffollamento di una struttura particolarmente vecchia (quasi 70 detenuti presenti al S. Agostino – circa il 60% gli stranieri – rispetto ai 36 posti letto regolamentari, con le conseguenti ripercussioni negative sulla dignità stessa di chi deve scontare una pena in celle affollate oltre ogni limite – talvolta persino senza finestre! – e soprattutto di chi in quelle sezioni deve lavorare rappresentando lo Stato come i nostri Agenti) sono temi che si dibattono da tempo, senza soluzione, e sono concause di questi tragici episodi.
Spesso, come a Savona, il personale di Polizia Penitenziaria è stato ed è lasciato da solo a gestire all’interno delle nostre carceri moltissime situazioni di disagio sociale e di tensione, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. E Savona non ha neppure un direttore titolare del carcere: davvero sconcertante. Intanto le tensioni in carcere crescono in maniera rapida e preoccupante: bisogna intervenire tempestivamente per garantire adeguata sicurezza agli Agenti e alle strutture! E bisogna che chi aggredisce gli Agenti sia punito con severità e fermezza!”
E’ quanto scrive in una nota Roberto MARTINELLI, segretario generale aggiunto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE (il primo e più rappresentativo della Categoria), commentando l’ennesima aggressione di due poliziotti della Penitenziaria nel carcere di Savona.
“Sgomenta constatare la frequente periodicità con cui avvengono queste aggressioni: servono provvedimenti veramente punitivi per i detenuti che in carcere aggrediscono gli agenti o provocano risse, ad esempio un efficace isolamento giudiziario o anche, in analogia a quanto avviene ad esempio in America, che i detenuti più aggressivi possano essere eventualmente contenuti anche nelle sezioni detentive con manette e catene. In una situazione di emergenza, come è quella attuale, servono provvedimenti straordinari. Bisogna dare soluzioni concrete e certe per Savona, dove i poliziotti penitenziari sono sempre più sotto organico e da soli nella prima linea delle sezioni detentive a gestire le continue tensioni e situazioni di pericolo”.