Case History Ticino: Centro di riabilitazione Villa San Pietro – Arco di Trento

Roberto Imbastaro

 

Tra i doveri delle amministrazioni pubbliche c’è anche quello di tutelare le persone in difficoltà. Un compito che le singole amministrazioni faticano a svolgere e che spesso delegano a trutture specializzate convenzionate. Codess Sociale, la cooperativa che assiste 3.500 persone in tutta Italia, ha inaugurato ad  Arco di Trento un centro di riabilitazione psichiatrica convenzionato con le amministrazioni locali e le ASL trentine, in cui le persone trovano un ambiente protetto, nel quale sviluppare le proprie potenzialità. Il tutto all’interno di una struttura moderna, realizzata in un contesto che ospita anche alcuni miniappartamenti per ragazze madri e la sede della delegazione locale della Croce Rossa.

Il nuovo edificio, progettato dall’architetto Antonio Susani, il cui studio ha seguito anche la direzione lavori e svolto il compito di capocommessa, è circondato da vigneti e all’ombra del castello di Arco. Si inserisce quindi in modo gradevole anche all’interno del paesaggio, grazie allo sviluppo orizzontale e alla capacità di sfruttare al meglio i locali seminterrati. Scelte architettoniche che Susani ha valuto con estrema attenzione, per bilanciare le esigenze di fruibilità degli spazi pur a fronte di un ridotto impatto ambientale e visivo.

 

Realizzare una simile struttura, però, rappresenta solo il primo passo del servizio di assistenza, in quanto i costi maggiori sono imputabili alla gestione. Un problema ancora più evidente in una fase in cui le amministrazioni pubbliche sono chiamate a garantire i servizi, pur riducendo i propri costi, per rispettare i rigidi parametri imposti dall’amministrazione centrale. Anche per questa ragione, oltre all’attenzione per il rispetto dei criteri antisismici (ai quali Susani è sensibile da sempre), la progettazione ha saputo integrare le più innovative soluzioni di efficienza energetica con un’estetica moderna e funzionale. 

 

 

Meno costi con la tecnologia

A fronte di queste sfide, Codess Sociale ha avuto la lungimiranza di investire su tecnologie che consentissero di tutelare al meglio gli ospiti della struttura, riducendo il personale di sorveglianza a favore di quello a diretto servizio delle persone stesse. Una scelta che, come spiega Pierluigi Fasan, responsabile tecnico della commessa per la parte elettrica e progettista all’interno di TFE ingegneria, “permette, con un solo addetto alla reception, di garantire la sorveglianza dell’intera infrastruttura. Un obiettivo reso possibile da un moderno sistema di controllo accessi e dal posizionamento di 41 telecamere compatte Night & Day di BTicino. Queste telecamere analogiche, comunicano con i tre DVR BTicino attraverso la rete dati digitale, che può quindi supportare anche i servizi informatici ed è pronta per le evoluzioni future.

Il personale di Codess Sociale, può quindi concentrare le proprie attenzioni sugli ospiti. Gli ingressi, così come i movimenti all’interno della struttura, infatti possono essere monitorati da un’unica posizione.

Raggiungere un simile obiettivo, però, non è stato semplice. Il committente aveva infatti posto un preciso tetto di spesa per l’impiantistica, dichiarando l’impossibilità di superare la cifra stanziata. A fronte di una simile limitazione, si è aperto un serrato confronto tra lo studio di progettazione TFE Ingegneria, che vanta una solida esperienza nel settore dell’impiantistica termomeccanica ed elettrica, con realizzazioni nei settori più svariati, e gli installatori di Coop Sei, una realtà particolarmente apprezzata in Trentino per le competenze maturate dagli uomini dello staff in impianti elettrici speciali realizzati presso edifici ospedalieri, case di riposo e strutture turistico-recettive.

Due le opzioni sul tavolo: scegliere sul mercato singoli prodotti di fascia bassa, magari rinunciando ad alcune funzionalità e gravando maggiormente sull’attività di installazione, oppure identificare un fornitore in grado di offrire un catalogo completo, con i vantaggi offerti da prodotti nativamente ingegnerizzati per operare insieme.

La scelta si è così orientata sulla seconda opzione che, come spiega Fasan, “ha imposto la necessità di identificare un Vendor in possesso di un catalogo davvero completo e disposto a collaborare, anche in termini di supporto tecnico, con la società di installazione”.

Una ricerca che ha portato a siglare un accordo di fornitura con BTicino, “un produttore – come spiega il responsabile dell’installazione di Coop Sei Alessio Bassetti – noto, oltre che per l’affidabilità dei prodotti, anche per il rispetto delle tempistiche di consegna. Una caratteristica non trascurabile in un progetto significativo come questo e dove eventuali malfuzionamenti potrebbero mettere a repentaglio l’incolumità e la stabilità psicologica degli ospiti. Ragione per la quale abbiamo scelto di commissionare anche l’allestimento dei quadri elettrici principali direttamente a BTicino, che ci ha consegnato le soluzioni complete e certificate direttamente in cantiere”.

Alla luce delle particolari esigenze di Codess Sociale, spiega il capoprogetto di TFE Ingegneria Zefferino Tommasin, “abbiamo sviluppato un progetto con un elevato livello di affidabilità, sia rispetto ai possibili guasti interni alle apparecchiature, sia rispetto ad eventuali eventi esterni. Quasi scontata, quindi, la scelta di adottare apparecchiature e componenti con alto grado di sicurezza intrinseca.  La nostra esperienza, maturata in decine di progetti in tutta Italia, ci ha permesso di sviluppare un’architettura in grado di fronteggiare guasti o di fuoriservizio di componenti o di intere sezioni di impianto, con tempi di ripristino limitati alla sola attivazione di manovre automatiche o manuali di commutazione. Un obiettivo che è stato raggiunto adottando, in modo esteso, uno schema d’impianto ridondante di tipo "doppio radiale" ed evitando la presenza di "colli di bottiglia" funzionali o fisici”.

 

Porte sotto controllo

Il primo aspetto su cui si sono concentrati i progettisti ha riguardato la sicurezza attiva e passiva. In una struttura che ospita pazienti psichiatrici è infatti necessario non solo proteggere le persone da intromissioni non autorizzate, ma anche evitare anche fughe degli ospiti.

L’attenzione alla sicurezza, presente ma non invasiva, è percepibile già avvicinandosi al videocitofono del centro. L’uso del modello Sfera di BTicino equipaggiato di grandangolo, garantisce infatti un ampio angolo di visione. Il personale della reception può così riconoscere, oltre alla persona che ha premuto il tasto, anche eventuali soggetti che si trovino nelle vicinanze.

In un edificio che si sviluppa per buona parte al piano terra, l’ingresso ufficiale non è però l’unico varco per accedere alla struttura. Da qui la scelta di monitorare l’intero centro con una serie di videocamere. Le videocamere di per se non costituiscono però una garanzia assoluta in termini di sicurezza. Questo perché, è fisicamente impossibile che un operatore riesca a monitorarle tutte le telecamere in modo continuativo: per evitare l’accesso a determinate aree o un abbandono della struttura da parte di uno degli ospiti, il personale dovrebbe comunque intervenire direttamente. Da qui la scelta di gestire ben 22 porte della struttura con i sistemi di controllo accessi Legrand.

Ogni porta è stata dotata di un elettromagnete di ritenuta che, in orari prefissati e definiti via software, garantisce la chiusura della porta stessa. Il magnete di tenuta può essere diseccitato, in qualunque istante, dagli operatori avvicinando il badge personale al lettore di prossimità. In caso di tentativo di forzatura, come già sperimentato in due occasioni, si attiva invece un allarme ottico acustico, che permette un intervento puntuale del personale di sorveglianza.

Il sistema di ritenuta, inoltre, consente lo sblocco immediato delle porte in caso di pericolo, come un incendio o un terremoto, in cui deve essere facilitata l’evacuazione della struttura. In caso di allarme, infatti, l’alimentazione elettrica, garantita dagli UPS Trimod Legrand consente di illuminare le vie di fuga e di far funzionare i servizi minimi indispensabili alla movimentazione degli ospiti allettati. I magneti, al contrario, vengono diseccitati, consentendo così l’apertura a spinta di tutte le porte.

Il sistema di controllo accessi, incaricato di regolamentate i movimenti del personale all’interno della struttura, ha richiesto una particolare attenzione in fase progettuale. Come spiega Tommasin, “sulla scorta della nostra esperienza sappiamo che è necessario garantire la sicurezza del sistema ma, al tempo stesso, occorre agevolare gli spostamenti del personale. Da qui la scelta di evitare sistemi con la digitazione del codice o con contatto diretto tra lettore e badge, che risultano poco pratici”. La soluzione wireless di Legrand, al contrario, ha rappresentato la giusta mediazione tra le diverse esigenze. Attraverso il software di gestione Badge Manager, il personale di Codess è infatti in grado di abilitare in autonomia i badge dei singoli operatori, fronteggiando così qualunque esigenza pratica.

Anche in fase d’ installazione, come conferma Bassetti, il controllo accessi non ha creato particolari problematiche: “Benché i badge wireless non siano ancora molto diffusi, il manuale fornito a corredo era sufficientemente chiaro e, in caso di dubbi, abbiamo sempre potuto contare sul supporto telefonico di Davide Lazzarini, il funzionario tecnico commerciale di BTicino che ha risolto immediatamente i possibili dubbi. Caratteristiche che ci hanno permesso di rispettare i tempi d’installazione previsti. Il sistema è entrato immediatamente in funzione, dimostrandosi poi tanto affidabile quanto robusto, così come il resto dell’impianto elettrico che è interamente firmato BTicino”.

La soluzione dei badge è stata apprezzata dagli operatori, che possono muoversi agevolmente tra i diversi locali. L’accesso ai laboratori e agli uffici amministrativi, così come l’apertura delle porte esterne, è regolamentata anche in termini di orario.

 

L’energia non deve mancare

Pur non trattandosi di una struttura ospedaliera, il centro ospita circa 20 persone con disagio mentale che, come immaginabile, devono vivere in un ambiente che garantisca loro la necessaria serenità, in ogni condizione, anche nel caso di un banale blackout. L’assenza di alimentazione elettrica, in un edificio che si sviluppa parzialmente in seminterrati e ospita persone emotivamente fragili, potrebbe causare stati di panico, con conseguenze gravi. Per questa ragione, sin dall’inizio, i progettisti di TFE Ingegneria hanno prestato la massima attenzione a trovare soluzioni per garantire la corretta fornitura di energia, anche in assenza di alimentazione esterna. Gli Ups trifasi modulari Trimod Legrand garantiscono infatti, oltre all’illuminazione di emergenza, il funzionamento degli ascensori e dei montaletti, oltre che del sistema di pompaggio installato nei parcheggi sotterranei. In pratica, come spiega lo stesso Fasan, anche se non indispensabili per questa applicazione, sono state rispettate le norme vigenti per gli ospedali, garantendo così alla struttura la possibilità di erogare, nel prossimo futuro, anche prestazioni sanitarie. L’impiego di UPS modulari è un’ulteriore garanzia di sicurezza: la modularità consente di garantire sempre la funzionalità del sistema, la sostituzione  in tempi rapidi della sezione eventualmente bloccata, e quindi il ripristino della piena operatività.

 

Una scelta che rispetta lo spirito con cui progettisti e installatori hanno realizzato l’intero impianto: massima attenzione alla funzionalità, all’evoluzione e alla sicurezza, anche a rischio di rinunciare a qualcosa in termini estetici.

 

Assistenza continua, anche in camera

Una concretezza che si percepisce nell’intera struttura, in cui tutto è pensato per ottimizzare le condizioni di vita degli ospiti e massimizzare l’efficienza del personale. Ne è un esempio il sistema di movimentazione delle tapparelle motorizzate. “Inizialmente – spiega Bassetti – per ridurre i costi di materiale si era pensato di azionare i singoli motori con una logica a relé. Una scelta che, però, avrebbe comportato lunghi tempi di installazione e configurazione. Il tutto per ottenere un risparmio economico di pochi punti percentuali, a fronte di un sistema privo della flessibilità e delle funzionalità, in particolare della possibilità di centralizzazione, di una soluzione automatizzata”.

Anche in questo caso, invece, il catalogo BTicino ha offerto la soluzione ideale con il sistema domotico MyHome. I tecnici di Coop Sei, infatti, hanno steso un solo bus di collegamento per il controllo di tutte le tapparelle, mentre la programmazione è stata semplificata dal riconoscimento automatico dei device connessi. Così, oltre al controllo locale disponibile in ogni singola stanza, il personale ha la possibilità, nel momento in cui lo ritiene opportuno, di aprire o chiudere tutte le tapparelle. Una soluzione che rende più rapide anche le operazioni di pulizia quotidiana.

Agli ospiti, per le loro specifiche caratteristiche, il personale dello staff, oltre a garantire  la soddisfazione dei bisogni primari, deve trasmettere la sensazione di essere sempre vegliati. Da qui la scelta di installare, in ognuna delle stanze doppie, un sistema di segnalazione e chiamata per camere di degenza, firmato da BTicino e in collegamento diretto con la postazione dell’operatore o con il telefono Dect degli operatori. In questo modo gli ospiti, anche quando necessitano semplicemente di essere rassicurati a fronte di una propria fobia, possono entrare direttamente in contatto con uno degli assistenti. In caso di malore o di una situazione di pericolo, invece, il personale riceve una segnalazione ottica e acustica che rende immediata l’individuazione della stanza in cui si sta verificando il problema.

L’impiego di tecnologie innovative, ma con un elevato grado di affidabilità, permette così agli operatori di Codess Sociale di assistere nel  migliore dei modi gli ospiti di Villa San Pietro che, all’interno di una struttura sicura e interamente pensata per le loro esigenze, hanno la possibilità di esprimere tutte le proprie potenzialità, frequentando anche laboratori specifici.

 

 

 

Installazione: centro di riabilitazione Villa San Pietro

Località: Arco di Trento

Committente: Codess Sociale

Progetto architettonico e direzioni lavori: Studio Susani

Progettista: TFE ingegneria

Installatore: Coop Sei

 

Prodotti utilizzati:

Ups: Trimod Legrand

Quadri elettrici: modello Mas 400, Mas800 e Ldx con interruttori ed ausiliari modulari BTdin, interruttori scatolati Megatiker, sezionatori Megaswitch

Serie civile: Matix, Matix antibatterica

Sistema di controllo accessi centralizzato Legrand

Tvcc analogica

Cablaggio strutturato BTnet

Videocitofonia: 2 fili posto esterno Sfera New

Domotica: Myhome

Sistema di chiamata ospedaliera assistita centralizzata antibatterica

Prese industriali interbloccate Tiplug

Canale a filo: Cablofil

Canalizzazione metallica in lamiera: GammaP Legrand