Caserta, in manette Soprintendente beni architettonici

Tiziana Montalbano
E’ stato arrestato oggi a Napoli dalla Guardia di Finanza l’architetto Enrico Guglielmo, ex
Soprintendente per i Beni Architettonici di Napoli, attualmente Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Caserta e Benevento, con le accuse di corruzione di
associazione a delinquere, di corruzione, di falso ideologico e di turbativa di gara. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto i domiciliari per l’ architetto Gugliemo come anche per nei confronti
dell’ imprenditore Luigi Lucci, anch’ egli accusato di corruzione, dell’ architetto Gianluca Guglielmo, nipote del Soprintendente Guglielmo, e dell’ ingegnere Mauro Fusco, collaboratore esterno della
Soprintendenza per i Beni Architettonici di Napoli. E’ stata, invece, disposta la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare la professione di architetto nei confronti degli architetti Giuseppe Monaco, Giuseppe Taccogni, Michele Barone Lumaga, Massimo Panarese, Monica Pisani, Valentina Salvi e Teresa Tauro. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli, Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione e dal Nucleo di POlizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli, Gruppo tutela spesa pubblica, hanno avuto origine da alcuni esposti che evidenziavano l’ esistenza di collusioni tra il soprintendente Enrico Guglielmo e l’ imprenditore Luigi Lucci (al quale fanno capo varie imprese specializzate nel settore dei Beni Culturali) che veniva sistematicamente favorito nell’aggiudicazione di appalti di ingente valore. Sono state cosi’ avviate indagini nel corso delle quali sono state raccolte dichiarazioni di pubblici ufficiali che operano nel medesimo settore ed e’ stato effettuato un capillare servizio di intercettazione telefonica ed ambientale. Nel corso delle investigazioni sono state altresi’ eseguite perquisizioni domiciliari presso uffici ed abitazioni di pubblici ufficiali e di professionisti: la documentazione sequestrata e’ stata analizzata sia dalla Polizia Giudiziaria che da consulenti tecnici individuati dall’ Autorita’ Giudiziaria tra i funzionari in servizio presso l’ Autorita’ di Vigilanza dei Lavori Pubblici. Secondo la ricostruzione accusatoria, il Soprintendente Guglielmo ha rappresentato per anni il punto di riferimento di una molteplicita’ di interessi illeciti e ha piegato le proprie attribuzioni a finalita’ di arricchimento personale. Innanzitutto, dalle indagini sono emersi rapporti privilegiati tra Guglielmo e Lucci, al quale e’ stato sostanzialmente consentito di esercitare una stabile egemonia nelle aggiudicazioni e negli affidamenti relativi agli appalti ricompresi nel Pit Campi Flegrei. Cio’ e’ risultato, in particolare, in relazione alla gara per il
restauro e la valorizzazione del Castello di Baia (bandita nel 2002 per un importo pari ad euro 12.146.766,34), in ordine alla quale gli accertamenti tecnici hanno dimostrato che malgrado fossero state riscontrate anomalie nell’ offerta della ” Lucci Salvatore Impresa di Costruzioni s.r.l.”, il Soprintendente Guglielmo si era adoperato affinche’ la gara medesima fosse aggiudicata comunque all’ impresi di Lucci. In altre occasioni il Soprintendente aveva consentito che imprese riconducibili, direttamente o indirettamente, allo stesso imprenditore venissero invitate e comunque partecipassero alle medesime gare per l’ aggiudicazione di lavori, determinando in tal modo un’obiettiva alterazione della regolarita’ della procedura. Attraverso accertamenti bancari la Finanza, ha inoltre, accertato che Lucci ha anche ricompensato Guglielmo per la costante strumentalizzazione del proprio ufficio in suo favore attraverso l’ erogazione di una quota di 40.000 euro della provvista finanziaria utilizzata per acquistare un’ imbarcazione, mascherando la complessiva operazione con molteplici trasferimenti bancari di somme di denaro che hanno coinvolto anche altre persone. Dalle indagini sono emerse inoltre le costanti interferenze di Guglielmo nelle procedure di gara per l’ affidamento di determinati incarichi professionali, concordando con i partecipanti alla gara l’ importo dei ribassi, egli riusciva ad assicurare che tali incarichi venissero assegnati a soggetti a lui collegati: come l’ incarico di ” responsabile per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori di adeguamento del sistema antincendio del Palazzo Reale di Napoli”, o l’ affidamento dell’ incarico di ” coordinamento per la sicurezza dei lavori di restauro del Teatro di Corte del Palazzo Reale di Napoli” e a gare per l’ affidamento di incarichi professionali in relazione all’ allestimento delle sale museali, al restauro del
Padiglione Cavaliere, al completamento degli scavi archeologici per Castello di Baia. Anche in relazione a tali illeciti, dalle indagini e’ emerso che Guglielmo ha ricevuto compensi indebiti e che cio’ e’ avvenuto attraverso l’ emissione di fatture per prestazioni inesistenti da parte della STudio 3 s.a.s., societa’ di servizi, sita in locali di proprieta’ di Guglielmo, di cui il Soprintendente e’ risultato socio occulto.