Casini: “Priorità a Sicurezza, quoziente familiare e rifiuti”

Adria Pocek

La sicurezza, il quoziente familiare, l’emergenza rifiuti. Ma anche spinta alle liberalizzazioni, ristrutturazione della spesa, abolizione delle province e del Cnel. Su questi temi l’Udc attende al varco il governo, ha spiegato il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, nel corso della sua dichiarazione di voto sulla fiducia.

Nel ribadire che la sua formazione farà “un’opposizione repubblicana”, Casini ha sottolineato che “è difficile dissentire dalle dichiarazioni programmatiche del governo, ma il problema "non è cosa fare, ma come fare”. Ha quindi affermato che “condividiamo l’idea che la sicurezza sia un’emergenza nazionale. Ma pensateci bene se fare un decreto o un disegno di legge. Se tutta l’opposizione facesse ostruzionismo, dimostrerebbe una totale irresponsabilità”.

Dopo aver sentito parlare di misure molto dure, il leader dell’Udc chiede ora un “collegamento con provvedimenti duri anche contro il lavoro nero e lo sfruttamento di persone in condizioni di bisogno. Lo Stato non può essere forte coi deboli e debole con i forti”.

Sulla “questione demografica”, Casini chiede al governo di “dire si al quoziente familiare, la grande trasformazione a favore della famiglia italiana”. Per il leader Udc “il bonus bebè è invece un palliativo”. Per Casini, bisogna tornare al nucleare, e più precisamente a “costruire le centrali in Italia e non in Albania”, ma anche dire “basta alla politica dei no ai rigassificatori” e avviare con più convinzione le liberalizzazioni, da realizzare “a partire dai servizi pubblici locali, a partire dal d.d.l. della Lanzillotta, perchè in Italia abbiamo le tariffe più alte d’Europa proprio perchè c’è il monopolio dei servizi pubblici locali”. Infine, per quanto riguarda l’economia, Casini sostiene che “partire dalla riduzione delle entrate e non dalla riduzione della spesa non è un bel segnale. E’ giusto abolire l’Ici, ma senza un provvedimento preventivo di nuove risorse si obbligano i comuni ad aumentare le tasse. Abolire le province o il Cnel sarebbe stato invece un segnale molto forte”.
Sulle pensioni, il leader Udc invita infine l’Esecutivo a stare attenti, “perché sappiamo tutti che il sistema così com’è non regge e sappiamo anche che, se vogliamo fare le grandi riforme dobbiamo incidere sui centri di spesa”.