Cavour, dalla matita di Fincantieri al mare

Paola Fusco

  La storia di nave “Cavour” inizia nel novembre del 2000, con la firma del contratto che suggella ufficialmente l’ordine affidato dalla Marina a Fincantieri. Nel giugno del 2001, presso lo stabilimento di Riva Trigoso (Genova), con il taglio della prima lamiera prende il via la costruzione dell’unità. Dopo il varo, avvenuto nel luglio del 2004, la nave viene trasferita nel cantiere del Muggiano (La Spezia). Qui proseguono tutti gli allestimenti e da qui la nave effettua le prove a mare. L’unità viene consegnata alla Marina nel marzo del 2008, e rimane al Muggiano per il completamento del sistema di combattimento. Nella progettazione dell’unità, Fincantieri ha messo a frutto le proprie capacità di produzione duale, basate sul mutuo interscambio fra tecnologie civili e militari presenti al suo interno, che hanno portato, tra l’altro, all’ottimizzazione degli spazi interni al fine di soddisfare le esigenze operative di militari di professione e offrire il massimo comfort agli oltre 1200 membri dell’equipaggio. Ha costituito valore aggiunto la lunga esperienza maturata dall’azienda nella realizzazione di diverse tipologie di navi complesse e ad alto contenuto tecnologico. Un prodotto che testimonia l’eccellenza del know-how italiano nel mondo e ha stimolato l’interesse di altre Marine, come quella indiana, che ha richiesto a Fincantieri la progettazione dell’apparato motore, la fornitura di servizi complementari e un adeguato trasferimento di tecnologia per la costruzione della propria portaerei, il cui sistema propulsivo è ispirato a quello del “Cavour”, uno dei sistemi non nucleari più potenti al mondo. Il “Cavour” è all’avanguardia anche per il suo sistema di automazione, che utilizza più di 30.000 punti di rilievo, e per il ponte di volo con la rampa di decollo (ski-jump), dove opereranno gli avveniristici Joint Strike Fighter (JSF). La nuova ammiraglia della flotta italiana adotta inoltre i più avanzati criteri richiesti dalle vigenti normative internazionali per la raccolta, il trattamento e la depurazione dei rifiuti e delle sostanze inquinanti. Destinata anche a scopi umanitari, vanta, infine, una struttura ospedaliera di bordo da fare invidia a quelle terrestri, con ben 3 sale operatorie, vari reparti specialistici e un moderno sistema di telemedicina.