Cdm vara nuovo pacchetto sicurezza

Paola Fusco

Giro di vite sulla prostituzione in strada, espulsione per gli stranieri comunitari non in regola, pugno di ferro contro gli ultras violenti, liberalizzazione dell’accesso alla rete wi-fi, potenziamento dell’Agenzia per i beni sequestrati alle mafie. Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi il secondo pacchetto sicurezza del Governo Berlusconi. Uno dei cinque punti, ha sottolineato il premier, ” per il rilancio del nostro programma”. Soddisfatto il ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, secondo cui ” si realizza
cosi’ completamente il programma del governo in materia di contrasto al crimine organizzato, di ordine pubblico e di sicurezza dei cittadini”. Il titolare del Viminale ha illustrato le misure, contenute
in un decreto legge ed in un disegno di legge. Nel primo ci sono norme contro la violenza negli stadi (il ripristino dell’ arresto in flagranza differita per i tifosi responsabili di violenze, sulla scorta delle riprese video, nonche’ il rafforzamento del ruolo e delle tutele per gli steward), il potenziamento
dell’ Agenzia per i beni confiscati tramite l’ autofinanziamento (si potranno cosi’, ha annunciato Maroni, aprire nuove sedi a Milano, Palermo, Napoli e Bari); la tracciabilita’ dei flussi finanziari e la sicurezza urbana. Sull’ ultimo punto, il ministro ha sottolineato come ” i sindaci adottano molte ordinanze, ma spesso non sono efficaci perche’ non c’ e’ il necessario collegamento con le forze di
polizia che dovrebbero dare attuazione a quelle ordinanze. Noi prevediamo ora che il prefetto disponga il concorso delle forze di polizia per assicurare l’ attuazione delle ordinanze. E’ una norma che consentirà di aumentare il livello di sicurezza nelle città”. In questo ambito, ha proseguito, ”prevediamo la possibilità di applicare il foglio di via, per chi, violando le ordinanze dei sindaci, esercita la prostituzione in strada”. In proposito, Berlusconi ha rilevato che, ” avendo constatato che il reato di prostituzione che noi avevamo introdotto alcuni mesi fa non ha fatto progressi in Parlamento, abbiamo deciso di riprendere quella norma e di inserirla in questo pacchetto”. Un punto particolarmente caro a Maroni e’ quello (nel ddl) che introduce l’ espulsione dei cittadini comunitari. La direttiva Ue sulla libera circolazione, ha ricordato, ” prevede che se un comunitario vuole risiedere stabilmente in un Paese deve soddisfare certi requisiti (lavoro, reddito, abitazione). La violazione della direttiva non e’ pero’ sanzionata. Noi introduciamo una sanzione: prima l’ invito ad allontanarsi, il mancato rispetto del quale porta all’ espulsione per motivi di ordine pubblico”. Su questo il ministro non teme stop da Bruxelles. ” Abbiamo mandato preventivamente la norma – ha fatto sapere – al commissario europeo Cecilia Malmstrom per sapere se e’ d’ accordo. Ricordo comunque che, al di la’ delle polemiche, l’ Italia non ha avuto alcuna censura da parte della Commissione europea riguardo le politiche sull’ immigrazione”. Infine, altra misura di impatto e’ l’ abolizione dei paletti per l’ accesso alla rete wi-fi. ” Nel 2005 – ha ricostruito il ministro – il decreto Pisanu aveva introdotto forti restrizioni alla possibilita’ di connettersi liberamente alle reti wi-fi. Mi sono confrontato con il responsabile antiterrorismo israeliano e sono arrivato alla conclusione che si possano abolire le
restrizioni, mantenendo tuttavia adeguati standard di sicurezza. Dall’ 1 gennaio non ci sara’ dunque bisogno di registrarsi con la fotocopia del documento di identita’ per connettersi in rete”.
Dall’ opposizione sono arrivate critiche nette al nuovo pacchetto sicurezza.