Cile: un nuovo piano per recuperare i minatori

Stefano Serafini

La famiglia di Franklin Lobos mostra compiaciuta il regalo che ha ricevuto dall’allenatore argentino della nazionale cilena, Marcelo Bielsa. Si tratta di una maglietta della"Roja", firmata da numerosi giocatori. Il perché di questo regalo è presto detto: Franklin Lobos,58 anni, intrappolato insieme a 32 compagni nella miniera a 700 metri di profondità, è stato un giocatore della nazionale cilena.

I familiari di Franklin sono tutti all’accampamento “Esperanza”: Alejo, Cristian, Erick e Hugo sono i fratelli, Carolina e Claudia, le figlie. El "Niño" Lobos, è un uomo amato in tutta la regione di Atacama. Ha cominciato a giocare nel Deportes Antofagasta, poi nel  Deportes La Serena, nel Santiago Wanderers, nel Deportes Iquique, nel Unión La Calera e infine nella squadra Regional Atacama y Cobresal, formazione nella quale ha avuto come compagno Ivan Zamorano. L’ex giocatore del Real Madrid sente un grande affetto per l’amico:” Quando giocava era un uomo di grande temperamento e metteva sempre la squadra avanti a tutto”.  

Franklin Lobo, una volta lasciato il calcio, aveva trovato lavoro in miniera per mantenere la famiglia e soprattutto per permettere alle due figlie di frequentare l’università, che in Cile è fortemente costosa. Il suo compito consisteva nel guidare i veicoli che portavano i lavoratori in fondo alla miniera. Era quello che stava facendo il 5 agosto, quando è rimasto bloccato insieme agli altri e non è potuto più risalire.

 

Intanto sono al vaglio del governo cileno nuove proposte per ridurre i tempi di salvataggio dei 33 minatori intrappolati dal 5 agosto a 700 metri sotto terra nella miniera di rame ed oro di Copiapò.  Oltre allo scavo di un condotto verticale per raggiungere i minatori, che secondo quanto dichiarato dai tecnici dovrebbe avere inizio domani, le autorità cilene stanno vagliando un piano alternativo che consentirebbe di arrivare ai minatori entro il mese di ottobre e non più a dicembre come previsto nel caso dello scavo parallelo. Anche dall’interno del pozzo i minatori, che per esperienza e per la conoscenza delle reali problematiche sono qualificati a far valer la loro opinione, stanno collaborando alla ricerca della soluzione migliore e più rapida. A quest’ulteriore soluzione, alla quale si lavorerà contemporaneamente allo scavo principale, si è giunti dopo che la terza sonda inviata verso i minatori ha raggiunto facilmente il rifugio. E’ previsto anche l’arrivo di una squadra di tecnici della Nasa guidata da Michael Duncan, direttore sanitario del Centro spaziale di Houston, composta da due medici, uno psicologo e un ingegnere. Un problema da affrontare è anche quello della depressione che potrebbe assalire i minatori. Per cinque di essi si sono già manifestati i primi sintomi.