Cina, aviaria: possibile contagio uomo-uomo

redazione
Nella maggior parte dei casi, ipotizzano le autorita’ sanitarie cinesi, il virus viene trasmesso dagli uccelli all’ uomo e "in teoria – ha affermato Feng – il contagio uomo-uomo e’ possibile, ma altamente sporadico". L’ esperto ha aggiunto che i virus aviari, incluso l’ H7N9, non infettano facilmente l’ uomo. Tuttavia, "un’ esposizione prolungata e non protetta a una persona infettata potrebbe dare origine a una nuova infezione". Zeng Guang, responsabile di epidemiologia dei Cdc cinesi, ha puntualizzato che le persone con infezione da H7N9 potrebbero trasmettere il virus ad altre persone per un periodo di tempo limitato. Me secondo Feng si tratterebbe di "episodi molto rari e circoscritti ai membri di una stessa famiglia". Secondo lo specialista, la capacita’ del virus di diffondersi tra le persone sarebbe molto bassa ed e’ improbabile che il contagio possa dilagare a partire da un singolo paziente. "Non bisogna farsi prendere dal panico – ha ammonito Feng – perche’ una possibile trasmissione uomo-uomo tanto limitata non puo’ innescare una pandemia". Concorda Michael O’ Leary, rappresentante dell’ Organizzazione mondiale della sanita’ in Cina, che ribadisce come al momento non esiste ancora evidenza di una sostenuta o efficace trasmissione uomo-uomo dell’ H7N9, che possa comportare un reale rischio di pandemia. Sul nuovo virus resta dunque molto da chiarire, soprattutto alla luce di un dato emerso nelle ultime ore: circa il 40% dei pazienti infettati non avrebbe contratto il virus da volatili o in ambienti in cui potevano essere presenti uccelli malati. Come abbiano potuto contrarre il virus resta un mistero, ha osservato Zeng. Feng ha invitato invece a valutare la percentuale con cautela: "Soltanto la meta’ dei pazienti – ha avvertito – puo’ dire con certezza di essere stato esposto, o meno, a pollame o ambienti a rischio".