Cina: inquinamento record

Eugenia Scambelluri

Inquinamento alle stelle in Cina, dove questa settimana si sono raggiunti livelli così pericolosi per la salute umana da sollevare un’ondata di critiche anche sui media ufficiali. Il Governo ha annunciato che prenderà "misure attive" per "continuare a controllare" l’inquinamento dell’aria. Al momento di massimo picco, sabato scorso, le autorita’ di Pechino hanno dovuto ammettere che la presenza di polveri fini note come Pm2,5 -le particelle inquinati sufficientemente piccole da penetrare nei polmoni- avevano raggiunto i 993 microgrammi per metrocubo, quasi 40 volte in più dei limiti di sicurezza stabiliti dall’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanità). I livelli di smog hanno scatenato la rabbia degli internauti, ma anche i media ufficiali hanno dedicato ampio spazio (e critiche) al problema. Il China Daily ha scritto che l’inquinamento "puo’ rallentare l’economia" e l’agenzia Xinhua ha pubblicato un editoriale per ricordare che le autorità hanno promesso di costruire una "bella Cina", ma "un Paese con il cielo marrone e l’aria pericolosa da respirare evidentemente non è bella". Al culmine dei tre giorni di rilevazioni peggiori nella sua storia, Pechino lunedì ha chiuso temporaneamente più di un centinaio tra fabbriche, impianti chimici e opere di costruzione. La fitta coltre di smog ha costretto a cancellare numerosi voli a Pechino ed è stata la causa anche di un maxi-tamponamento, sempre nella provincia dello Zhejiang: 20 le auto coinvolte e due le vittime. A registrare un netto peggioramento della qualità dell’aria negli ultimi giorni, non sono solo le province intorno alla capitale, nel nord-est del Paese, ma anche la parte orientale e centrale, come Jiangsu, Zhejiang, Anhui, Hebei e la municipalità di Shanghai. Secondo Greenpeace, solo nel 2012 gli alti livelli di smog hanno causato oltre 8.500 morti premature in varie delle principali citta’ del Paese, Pechino, Shanghai, Canton e Xian.