Cresce di ora in ora la tensione tra Cina e Filippine per la disputa sulla sovranità dell’ isola di Scarborough Shoal o isola di Huangyan, nel Mar della Cina meridionale. La Cina "è pronta a un’ eventuale escalation della situazione", ha detto la vice ministro degli Esteri cinese Fu Ying. "E’ chiaro che le Filippine non si rendono contro degli errori che stanno commettendo", le ha fatto eco l’ incaricato d’ affari all’ ambasciata cinese a Manila, Fu Chua, sottolineando come "le Filippine stiano facendo di tutto per far aumentare la tensione". Pechino e Manila si contendono, insieme con altri Paesi rivieraschi, queste acque, che si ritiene siano ricche di giacimenti di idrocarburi. Non solo, ma questo tratto di mare è un passaggio obbligato per il commercio marittimo tra l’ Estremo Oriente da un lato, l’ Asia del Sud, il Medio Oriente, l’ Africa e l’ Europa dall’ altro. La Cina considera l’ isola di Haungyan, che si trova nell’ area, "parte integrante del territorio cinese e le acque circostanti una zona di pesca tradizionale dei pescatori cinesi". Le Filippine ritengono che questo tratto di mare si trovi nella zona marittima esclusiva di 200 miglia e che per tanto la sua sovranità è incontestabile. A far precipitare la situazione nelle ultime settimane, l’ intervento, l’ 8 aprile scorso, della "Gregorio Del Pilar", nave ammiraglia della marina militare filippina, che ha intercettato otto pescherecci cinesi ancorati nelle sue acque, al largo dello Scarborough Shoal. Per impedire l’ arresto dei pescatori Pechino ha inviato due fregate, provocando la reazione di Manila che ha intimato alla Cina di "mettere immediatamente fine alle attività illegali" nelle zone contese.