Cluster bombs al bando, ma l’Italia non ratifica

Massimo Scambelluri

Un ”momento storico” e un passo decisivo verso la fine di enormi sofferenze: così il presidente
del Comitato internazionale della Croce rossa, Jacob Kellenberger, ha sottolineato oggi a Ginevra l’importanza dell’ imminente entrata in vigore della Convenzione sul bando delle cosiddette ‘ cluster bombs’, o bombe a frammentazione o ‘ a grappolo’. La Convenzione – che entrera’ in vigore il prossimo primo agosto dopo essere stata ratificata da 30 Stati – vieta l’ uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento di questa categoria di armi. ” Questo nuovo strumento di diritto internazionale umanitario vieta e condanna l’ uso di munizioni a grappolo”, ha detto Jakob Kellenberger. L’ entrata in vigore ” e ‘ un momento storico nella lotta contro l’ uso di munizioni a grappolo e dovrebbe porre fine a decenni di sofferenze di uomini, donne e bambini”, ha aggiunto. Kellenberger ha espresso l’ auspicio che l’ entrata in vigore influenzi anche il comportamento degli Stati che non vi hanno ancora aderito. Dall’ 8 al 12 novembre 2010, gli Stati coinvolti si riuniranno
a Vientiane (Laos) per stabilire un piano d’ azione per applicare la Convenzione e le procedure per il monitoraggio dei progressi. Secondo i dati della ‘ Cluster Munition Coalition’, 107 Stati hanno firmato la Convenzione e 37 l’ hanno gia’ ratificata. L’ Italia ha firmato il testo, ma non figura nella lista dei
Paesi che hanno proceduto alla ratifica.
Tra i grandi Stati europei la Convenzione è gia’
diventata legge, tra gli altri, in Germania, Gran Bretagna e Francia.