Cluster bombs, banche investono in prduttori

red

Ben 138 istituti finanziari nel mondo hanno investito circa 20 miliardi di dollari in otto società che producono bombe a grappolo nonostante questo tipo di armi sia stato messo al bando nel dicembre scorso dalla convenzione di Oslo, firmata fino ad oggi da 23 Paesi. E’ quanto emerge dal rapporto ”Worldwide investments in cluster munitions: a shared responsability” presentato oggi a Londra da Ikv Pax Christi e Netwerk Vlaanderen, due organizzazioni non governative che fanno parte del network internazionale Cluster Munition Coalition (Cmc). Il documento presenta due classifiche: quella delle società virtuose e quella degli istituti che continuano a finanziare le società produttrici di armi. Tra queste figura anche l’italiana Intesa Sanpaolo.