Conformità degli Istituti di vigilanza privata, emanato il disciplinare del Capo della Polizia

Roberto Imbastaro

Il Ministero dell’Interno ha emanato il Disciplinare del Capo della Polizia ai sensi dell’art. 6, comma 8, del D.M. 4 giugno 2014 n. 115 (certificazione di conformità degli Istituti di vigilanza Privata e criteri di accreditamento degli organismi di certificazione indipendenti – OdCI).

Il D.M. n. 115/2014, entrato in vigore lo scorso 3 settembre, trova origine nel regolamento di esecuzione del TULPS così come modificato dal decreto del Presidente della Repubblica 4 agosto 2008, n. 153.

Infatti l’articolo 257-quinquies del regolamento di esecuzione del TULPS stabilisce che per l’accertamento della sussistenza delle caratteristiche stabilite dalla norma e della permanenza dei requisiti di qualità e funzionalità degli istituti, il Prefetto si avvale degli organismi di qualificazione e certificazione costituiti o riconosciuti dal Ministero dell’Interno a norma dell’art. 260-ter. Degli stessi organismi si avvale il questore per le finalità di vigilanza.

Il D.M. n. 115/2014 rimanda al disciplinare del capo della Polizia per fissare: gli elementi significativi per la valutazione del livello di conformità degli Istituti di Vigilanza Privata; i relativi criteri di campionamento; i tempi delle verifiche in funzione delle dimensioni e dell’organizzazione degli istituti di vigilanza; i criteri di campionamento per gli istituti che dispongono di più sedi sul territorio nazionale; i criteri di campionamento per i servizi oggetto della certificazione, in fase di prima certificazione, sorveglianza e rinnovo; le modalità di verifica e registrazione da parte degli organismi di certificazione indipendente.

 

Il Disciplinare del Capo della Polizia consta di 6 articoli, tre allegati e tre tabelle (in allegato).

 

In particolare il disciplinare dispone in materia di composizione dell’elenco degli Organismi di certificazione indipendente e dell’attività degli Enti di Accreditamento. Riguardo alle modalità di certificazione degli istituti di vigilanza privata, il Disciplinare stabilisce che per la certificazione degli istituti di vigilanza privata e dei relativi servizi, gli organismi di certificazione indipendenti procedono secondo gli schemi di certificazione previsti dagli allegati A, B e C al Disciplinare, utilizzando le check-list di cui alle tabelle che costituiscono parte integrante del Disciplinare.

 

Come disposizione transitoria, il Disciplinare prevede che gli istituti di vigilanza già certificati (UNI 10891, UNI 11068/EN 50518, UNI 10459) da un organismo accreditato prima dell’emanazione del Disciplinare, possono fare domanda agli organismi di certificazione indipendenti per estendere la propria certificazione ai requisiti previsti dal D.M. 115/2014. Gli OdCI verificano il possesso dei requisiti occorrenti all’estensione richiesta e dispongono gli adeguamenti necessari all’attualizzazione delle precedente certificazione, documentando le decisioni adottate, in modo da garantire che il soggetto certificato soddisfi tutti i requisiti applicabili.

 

Vista l’importanza dell’argomento e i conseguenti adempimenti a cui dovranno fare fronte gli istituti di vigilanza nei prossimi mesi, l’ASSIV ha pianificato due seminari tecnici che saranno tenuti dagli esperti di CERSA, Organismo di certificazione, che ha seguito di concerto con l’Associazione tutto l’iter di formazione del sistema in oggetto.