Coronavirus: Bitjam, “Mettere a sistema o corsa inutile e tardiva”

redazione

Ad oggi risulta che 800 mila utenti hanno scaricato l’app AllertaLom che ha raccolto oltre 960 mila questionari, ed ancora non è stata selezionata “La App” ufficiale del Ministero dell’Innovazione (doveva avvenire mercoledì 8 aprile). La soluzione individuata è comunque quella di realizzare una nuova (ennesima) app, quando moltissime informazioni sono già disponibili all’interno delle app che ognuno di noi già utilizza quotidianamente.

Sono passati ormai 30 giorni di “#iorestoacasa” e 30 giorni in ambito informatico sono stati sufficienti affinché decine di applicazioni “Corona inspired” si riversassero negli app store: applicazioni per monitorare le file davanti ai negozi, per responsabilizzare i brevi momenti passati all’aperto, app evolute di interazione in ambito di telemedicina, come il virtuoso progetto della regione Lombardia che ha la possibilità di creare un link virtuale tra paziente e un medico curante, e molte altre.

“Ogni app – spiegano da Bitjam, società impegnata nell’analisi delle dinamiche di mobilità – ha un proprio segmento di destinazione, un bacino a volte locale, fosse anche di quartiere. Ogni app avrà una propria vista parziale dei dati di mobilità degli utenti, e probabilmente questo sarà il destino de ‘La App’ che sarà scelta dal nostro Ministero dell’Innovazione. Siamo certi che i secondi, i terzi, ogni partecipante alla selezione, non potrà accettare di cestinare il proprio lavoro. Le app arriveranno comunque negli store a competere per il loro piccolo e parziale segmento di dati. Arriveranno negli store e sottrarranno a ‘La App’ quella universalità che è condizione necessaria affinché il bigdata sia veramente Big. Da soli – proseguono da Bitjam – non si arriva da nessuna parte. Per questo stiamo predisponendo una piattaforma con funzionalità di aggregatore di tutti quei piccoli ‘segmenti’ caparbiamente conquistati dalle app fino ad oggi pubblicate e quelle nate in epoca di Coronavirus (app del pane caldo a casa, dalla app del farmaco senza coda), e, naturalmente, anche i dati de ‘La App’”.

Il sistema AppDataJam mette a disposizione di chiunque voglia partecipare, delle API che, integrate in ogni app, concorreranno alla creazione di un’immagine incrementale delle dinamiche sociali. L’immenso patrimonio cognitivo così raccolto verrà reso disponibile a soggetti istituzionali selezionati per i vari ambiti: prefettura, protezione civile, università. Saranno i soggetti istituzionali a poter decidere che informazioni “setacciare” da questo data lake sulla base della app e dei suoi meccanismi di autenticazione, per un opportuno ranking della informazione ed eventualmente la costruzione di un “profilo mediato”.

AppDataJam è un progetto totalmente open source, al quale tutti sono invitati a partecipare: “contaminare per sanitizzare”. Tutte le app che aderiranno potranno fregiarsi di un marchio che stimoli nei propri utenti la condivisione dei dati per il bene comune. I benefici sono evidenti: raccolta informazioni di pubblica utilità; creazione di un centro di raccolta e smistamento informazioni utili; incremento all’uso di SPID o della carta d’identità elettronica; raggiungimento in tempo reale dell’utente per comunicazioni specifiche (di protezione civile); generazione di una community integrata che crea maggior valore alle singole basi dati.

Naturalmente tutto questo deve essere gestito e messo a disposizione delle istituzioni, salvaguardando la privacy dei cittadini che, sensibilizzati sull’importanza del progetto, decideranno di mettere a disposizione le proprie informazioni.