Coronavirus: Lazzari, disagio psicologico non sia sottovalutato

redazione

”Salute e benessere psicologico devono avere la stessa dignità della salute fisica, soprattutto di fronte all’emergenza. La solidarietà non basta, serve una risposta pubblica all’altezza della situazione e dei bisogni del Paese. Il disagio psicologico non sia sottovalutato, negato o affidato ai farmaci”. E’ quanto si legge in una lettera del Presidente dell’Ordine nazionale degli Psicologi, David Lazzari, indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione della Giornata Mondiale della Salute, ”resa quest’anno di straordinaria ed eccezionale importanza e significato mentre l’Italia e il Mondo sono alle prese con questa grave emergenza sanitaria”.

I segnali del disagio psicologico si moltiplicano e serve una risposta che abbia la stessa dignità, forza ed impatto della risposta sanitaria che ha avuto il Covid. La salute psicologica è compito delle Istituzioni perché è nel mandato del SSN, dello Stato e delle Regioni: spetta a loro fornire il supporto psicologico fondamentale alla popolazione e agli operatori, nella routine e soprattutto nell’emergenza. L’Ordine può e deve collaborare perché ciò avvenga per il meglio, come sta cercando di fare dall’inizio della crisi con precise proposte, ma non può sostituirsi alle Autorità pubbliche.

Purtroppo, osserva Lazzari: ”Nessuno ha sentito il bisogno di reclutare gli Psicologi che mancano negli Ospedali e nelle strutture sanitarie e territoriali, negli ambulatori dei medici di famiglia, di prevedere la componente psicologica nei livelli decisionali che si occupano della crisi, non si pensa alla Psicologia come una componente strutturale ed organica dell’intervento sanitario complessivo gestito a livello nazionale, regionale o delle singole aziende sanitarie. I cittadini italiani si aspettano di essere tutelati anche da questo punto di vista, si aspettano di non dover avere accesso allo Psicologo solo per un atto di generosità dello stesso o pagando di tasca propria, soprattutto quando le tasche sono vuote. Gli operatori sanitari, che giustamente definiamo ‘eroi’, non sono però eroi perché devono soccombere: hanno diritto ad un aiuto psicologico. Ed invece la presidente dell’Ordine degli Infermieri ha dovuto rivolgersi – sinora inascoltata – al Governo per denunciare questo bisogno e questa mancanza. Spero che si voglia mettere rapidamente riparo a questo vuoto, perché non c’è salute senza salute psicologica. Che questa Giornata che celebriamo segni una svolta”, conclude.