Cosmo-SkyMed vigila sul Mediterraneo

Paola Fusco

Sul Mediterraneo vigilerà l’occhio attento di Cosmo-Skymed, sistema satellitare per l’osservazione della Terra sviluppato dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal Ministero della Difesa. COSMO-SkyMed si compone di quattro satelliti dotati di radar in banda X, che permettono di osservare la Terra di giorno come di notte, in qualunque condizione meteo. Il vero punto di forza di COSMO-Skymed e’ la straordinaria flessibilita’ di utilizzo. L’ occhio del radar puo’ operare in modalita’ spotlight (concentrandosi su un’ area di pochi km quadrati, e osservandola con risoluzione fino al singolo metro), stripmap (osservando una striscia continua di superficie terrestre) o scanSAR (coprendo una regione di 200 km di lato). Brevissimi sono anche i tempi di risposta, cioe’ il tempo necessario per configurare la costellazione in modo da ottenere immagini dell’ area desiderata: da 72 ore quando si opera in condizioni di routine, fino a meno di 18 ore in condizioni di emergenza. Altro punto di forza e’ il breve tempo di rivista (l’ intervallo tra due passaggi sullo stesso punto), inferiore alle 12 ore, che consente di monitorare costantemente l’ evoluzione della situazione in una particolare area. Attualmente, nessun sistema satellitare puo’ vantare caratteristiche cosi’ avanzate.  Nel bacino del Mediterraneo transitano ogni anno, per volume delle merci trasportate, il 15% dei traffici marittimi mondiali e questo gia’ fornisce un dato evidente su quale sia l’ importanza di questo mare per tutto il sistema economico mondiale. Il Mediterraneo, pero’, e’ un mare che presenta una morfologia particolare che lo vede praticamente "chiuso" fra i 3 continenti che bagna (Europa, Asia e Africa) con i soli sbocchi rappresentati dallo Stretto di Gibilterra, dal Canale di Suez e dai Dardanelli. Catastrofi ambientali, come quella verificatasi di recente nel Golfo del Messico, quale impatto potrebbero avere su un bacino non certo aperto come quello dei grandi Oceani del Globo? Al progetto di rilevamento e monitoraggio satellitare del Mar Mediterraneo prendono parte 37 Pubbliche Amministrazioni dei 6 Paesi comunitari che vi si affacciano: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e Malta, a dimostrazione di quanto capillare, complessa e competente debba essere la sinergia fra le molteplici componenti che prendono parte al progetto. Per l’ Italia sono presenti: i Ministeri dell’ Interno, degli Affari Esteri, della Difesa, dei Trasporti e dell’ Ambiente, nonche’ lo Stato Maggiore della Difesa, la Marina Militare, le Capitanerie di Porto, l’ Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza.  La parte strettamente tecnologica del Progetto BlueMassMed e’ stata demandata all’ Agenzia Spaziale Italiana (A.S.I.), un Ente che in pochi decenni si e’ saputo affermare come uno dei maggiori attori internazionali sulla scena della scienza spaziale. L’ A.S.I. ha oggi un ruolo di primo piano tanto a livello europeo (l’ Italia e’ il terzo paese che contribuisce maggiormente all’Agenzia Spaziale Europea),quanto a livello mondiale vantando al riguardo uno stretto e continuo rapporto di collaborazione con la NASA. Le caratteristiche di di Cosmo-Skymed, rappresentano il sistema ideale per il monitoraggio ambientale, compreso il monitoraggio dell’ inquinamento in ambiente marino. COSMO Skymed puo’ seguire ora per ora l’ evoluzione di un versamento in mare di petrolio, come ha gia’ fatto in diversi casi incluso il recente disastro della Lousiana. Il suo radar e’ inoltre lo strumento ideale per seguire il traffico marittimo, consentendo di localizzare e identificare imbarcazioni di diverso tipo grazie a immagini con risoluzioni fino a un metro. Nell’ ambito di BlueMassMed, i dati di COSMO SkyMed verranno messi a disposizione di altri partner europei per arrivare a una migliore integrazione delle attivita’ di monitoraggio e gestione delle emergenze.  Il primo satellite della costellazione e’ stato lanciato il 7 giugno 2007 dalla base statunitense di Vandenberg, in  California, da dove il 9 dicembre dello stesso anno e’ partito anche il secondo. Il terzo satellite e’ partito il 25 ottobre del 2008, e il sistema sara’ completato il prossimo autunno.