Dare una possibilità ai citizen developer. Il punto di vista di Couchbase

redazione

Le architetture componibili, costruite su un approccio modulare di cloud distribuito che spazia dall’infrastruttura alle applicazioni, sono destinate a sostenere la prossima evoluzione dell’IT perché renderanno possibili nuovi risultati e scenari di business.

Trend che si estende anche al modo di progettarle, svilupparle e proporle. Ora è più facile e accessibile per gli utenti prossimi al problema – e con poca o nessuna competenza nel codice – raggiungere risultati di successo. Sviluppare applicazioni a basso o nessun codice (low and no code) significa progettare servizi per, e dalle persone che effettivamente li useranno. 

Per i team IT dovrebbe significare la riduzione dei casi in cui altre business unit si aggiudicano servizi cloud senza supervisione, dando così luogo a uno Shadow IT sotterraneo. Tuttavia, come per ogni evoluzione, il processo reale è molto più complesso e caotico, e coinvolge più parti in movimento con potenziali punti ciechi.

Non deludere gli sviluppatori

È importante considerare cosa succederà al team di sviluppo esistente in azienda. Idealmente, sarà più libero per concentrarsi su progetti di maggiore valore strategico, senza dover supportare ogni singola necessità delle business unit. Questo certamente allevierebbe molta della pressione posta sugli sviluppatori, come evidenziato da un’indagine di Couchbase dello scorso anno, ma adottare semplicemente un nuovo approccio senza comprendere i problemi sottostanti non farà altro che aggiungerne altri noti o nuovi. Ad esempio, il 40% delle organizzazioni ha avuto difficoltà a definire obiettivi chiari e misurabili per i team di sviluppo e quasi un terzo ad assicurarsi che gli stessi team comprendessero chiaramente gli obiettivi strategici dell’organizzazione.

Dare potere ai citizen developer senza affrontare questi problemi causerà ulteriore confusione, soprattutto perché è altamente probabile che ai team di sviluppo verrà richiesto di operare come unità di risposta rapida quando i progetti di citizen development non funzionano come previsto. 

Supportare i citizen developer sarà la chiave per il successo

Il passaggio a basso e nessun codice ha molto in comune con quello a un’infrastruttura IT più modulare, e spesso avviene in contemporanea. Condividono infatti benefici e problemi simili di cui è importante essere consapevoli. Abbiamo parlato di infrastruttura componibile come se fossero mattoncini Lego, lo stesso vale in questo caso. L’utente vedrà un’interfaccia facile da usare che gli permette di sviluppare con fiducia, grazie alla significativa mole di lavoro avvenuta dietro le quinte.

In particolare, l’organizzazione deve assicurarsi che infrastruttura e processi siano abbastanza forti e flessibili da sostenere il citizen development. Ad esempio, i citizen developer sapranno come usare gli strumenti a loro disposizione, e cosa sia o meno possibile fare all’interno dei confini dei sistemi aziendali? La loro formazione sarà costantemente aggiornata in modo che siano consapevoli di ogni cambiamento in termini di tecnologia o processi?

Allo stesso modo, ci saranno processi rigorosi che permettano all’organizzazione di supervisionare i progetti e prevedere esattamente quale impatto avranno? Inoltre, l’architettura aziendale, dai database, alla sicurezza, fino allo storage, funzionerà in modo da accettare qualsiasi elemento creato dai citizen developer (entro certi limiti)?

Cambiare le competenze richiederà maggiore comunicazione

Molte di queste considerazioni si riducono a un costante cambiamento nel ruolo di sviluppatori e dipartimento IT in generale. Con sempre più funzioni informatiche trasformate in commodity, l’IT deve essere a proprio agio nel passarne il controllo alle singole unità di business. Questo non significa abbandonare tutte le responsabilità – dopo tutto, l’IT avrà ancora la comprensione migliore di come tutto dovrebbe operare e di come garantire conformità, sicurezza e prestazioni.  

Il ruolo dell’IT continuerà a spostarsi dalla pratica alla strategia. Invece di costruire l’infrastruttura e creare direttamente applicazioni e servizi, consiglierà alle business unit le scelte da compiere per seguire la strategia aziendale, istruendo i citizen developer che utilizzano strumenti a basso o nullo codice per sviluppare le applicazioni di cui sanno di aver bisogno.

Questo significherà anche un cambiamento nelle competenze, con quelle tecniche che diventeranno più specializzate per i singoli ruoli, e quelle gestionali e interpersonali che diventeranno molto più importanti, vista la collaborazione dell’IT con un numero sempre più elevato di dipartimenti. Ma, soprattutto, la chiave sarà la comunicazione e c’è ancora da fare prima che IT, sviluppatori e i citizen developer possano operare insieme in armonia.

Di Fabio Gerosa, Sales Director Italy, Couchbase