Data center, i nuovi paesaggi dell’innovazione

I data center rappresentano la spina dorsale della nostra vita digitale: sostengono la connettività, il cloud, l’intelligenza artificiale e ogni servizio online che utilizziamo quotidianamente. In Italia oggi se ne contano 204, di cui 73 concentrati a Milano, e il numero è destinato a crescere. Solo nel secondo trimestre del 2025, il mercato delle infrastrutture fisiche per data center è aumentato del 18% su base annua, con investimenti stimati in 10,1 miliardi di euro per il biennio 2025-2026.

Ma queste “cattedrali dei dati” non sono solo macchine tecnologiche: sono anche nuovi oggetti architettonici e urbani, che richiedono competenze interdisciplinari e un equilibrio tra esigenze tecniche, ambientali ed economiche.

Datascapes, il programma del Politecnico di Milano

Proprio su questo tema nasce “Datascapes: Logistics, Design, Innovation”, il programma promosso dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) e dalla Scuola AUIC del Politecnico di Milano, in collaborazione con Techbau Spa, azienda leader nell’edilizia privata.

L’obiettivo è esplorare come i data center possano diventare motori di rigenerazione territoriale e sostenibilità, valorizzando aree industriali dismesse e integrandosi in modo armonico nel tessuto urbano.

Un tour nel cuore della connettività: il campus Equinix di Settimo Milanese

Per avvicinare gli studenti a questo mondo, Techbau ha organizzato un data center tour presso il campus di Equinix a Settimo Milanese, società globale di infrastrutture digitali di cui è partner costruttivo.

Durante la visita, gli studenti hanno potuto osservare da vicino la struttura ML7x, progettata e realizzata da Techbau: un edificio che coniuga innovazione tecnologica, sostenibilità e rigenerazione urbana. L’impianto vanta certificazione LEED e integra soluzioni avanzate come pannelli fotovoltaici, sistemi di recupero dell’acqua piovana e monitoraggio delle emissioni.

Il tour ha incluso anche la visita alla data hall del centro ML5, dove i partecipanti si sono confrontati con il management di Equinix sulle sfide tecniche e logistiche legate alla costruzione e alla gestione di data center di ultima generazione.

Il fattore chiave: la scelta del sito

La prima decisione strategica per ogni data center è la posizione. “L’area deve garantire stabilità geografica, compatibilità urbanistica, accessibilità, energia affidabile, connettività e manodopera qualificata”, spiega il team Equinix.

A Settimo Milanese, l’azienda ha adottato un modello brownfield, riqualificando gli ex siti Italtel. Questa strategia consente di recuperare aree dismesse e di ridurre il consumo di suolo, grazie anche alla verticalizzazione delle strutture.

Milano, hub digitale europeo

Milano, per posizione geografica e concentrazione di innovazione, è un hub naturale per i data center”, afferma Emanuela Grandi, Managing Director di Equinix Italia. “Oggi gestiamo quattro edifici per un totale di 15.000 metri quadrati, collegati direttamente al nostro hub di attracco di Genova (GN1), che connette 33 Paesi in Africa, Medio Oriente ed Europa. Da qui oltre 200 aziende clienti accedono ai nostri servizi di connettività pubblica e privata, in un ecosistema digitale globale”.

Dentro una “fortezza dei dati”

Dietro l’aspetto esterno minimalista, un data center è una fortezza tecnologica: deve garantire efficienza energetica, resilienza e sicurezza fisica e informatica. Tutto ruota intorno alla potenza energetica disponibile per i clienti e al mantenimento del livello di uptime, campo in cui Equinix detiene un record del 99,9999%.

Nel campus di Settimo, i due edifici hanno funzioni diverse: ML5 ospita spazi di colocation condivisi da più organizzazioni (4.200 m²), mentre ML7x è un centro hyperscale da 6.000 m², progettato per i grandi provider cloud.

“Collaborare con player come Equinix – spiega Techbau – significa affrontare sfide complesse, trasformando esigenze tecnologiche avanzate in soluzioni costruttive che garantiscano affidabilità, sicurezza e sostenibilità ai massimi standard internazionali”.

Data center e sostenibilità: un equilibrio possibile

L’industria dei data center sta vivendo una rivoluzione verde. Le nuove architetture energetiche, l’uso di combustibili alternativi, la generazione in loco e le tecnologie di raffreddamento più efficienti stanno riducendo drasticamente l’impatto ambientale.

Equinix, ad esempio, alimenta al 100% con energia rinnovabile i propri siti italiani e promuove la filosofia “Sustainable by Design”, come sottolinea ancora Grandi: “Vogliamo che ogni nostro progetto porti valore non solo funzionale ma anche territoriale, diventando occasione di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile”.

Formare le competenze per la città digitale

Per affrontare le sfide future, servono nuove competenze. Il programma Datascapes nasce proprio con questo obiettivo, come spiega Chiara Nifosì, docente e coordinatrice del progetto al Politecnico di Milano:
“Oltre a formare giovani professionisti in grado di rispondere alla crescente domanda del settore, il nostro obiettivo è rafforzare il dialogo tra università, enti territoriali e imprese, integrando didattica e ricerca per progettare infrastrutture digitali entro principi di sostenibilità”.