Di Pietro presenta un contro-pacchetto sicurezza in 7 punti

Adria Pocek

Il leader dell’Italia dei Valori, on. Antonio Di Pietro, ha presentato questa mattina alla Camera un “contro-pacchetto sicurezza in 7 punti” spiegando che l’iniziativa nasce per contrastare quello predisposto dal governo, ma anche per "proporre". Questo, ha aggiunto,  è uno dei compiti "che un’opposizione seria deve avere". Finora, ha spiegato, si è parlato tanto di sicurezza e immigrati "ma sempre al di fuori delle sedi istituzionali". Il primo punto del “contro-pacchetto” è sancire che "il reato di immigrazione clandestina è decisamente una bufala, in quanto si creerebbero 650mila criminali a piede libero".

Se poi venissero arrestati, ha poi aggiunto il capogruppo Idv a Montecitorio Massimo Donadi, non ci sarebbe una soluzione al problema, in quanto "non possiamo trasformare la Sicilia, e lo dico solo perchè è un’isola, in un gigantesco penitenziario". Tra le misure ipotizzate dall’Idv c’è invece l’istituzione di “centri di identificazione amministrativa” per impedire che restino in Italia coloro che non possono essere identificati; l’inserimento nel codice del reato di “mancata collaborazione” alla propria identificazione e la creazione di specifici permessi di soggiorno per la ricerca di un lavoro. Soprattutto, però, nel “contro-pacchetto” si punta a punire chi sfrutta l’immigrazione clandestina, inasprendo sensibilmente le sanzioni e premiando i lavoratori che denunciano le irregolarità. L’Italia dei Valori propone anche “misure idonee a favorire la collaborazione dei Paesi stranieri interessati per ridurre la piaga dell’immigrazione clandestina”, introducendo il controllo, anche alle frontiere, dei documenti, “per accertare che non siano falsi”.

Lo straniero che ha una condanna penale definitiva non potrà ottenere il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. Infine, Idv propone più collaborazione tra prefetti e sindaci, “figure chiave nella lotta alla clandestinità”, e maggiore coordinamento anche tra forze dell’ordine e vigili urbani.

Le sette norme presentate oggi da Di Pietro, non riguardano però solo i clandestini, ma comprendono anche misure contro la criminalità organizzata, l’istituzione di una banca dati del Dna e dell’ufficio per il processo.