Di traffico si muore

Massimo Scambelluri

"Il traffico di Roma uccide, andate altrove". E ancora: "Passeggiare per le strade di Roma? Meglio in un’altra città". E ancora. Le frasi sono su fondo rosso e giallo, i colori della capitale, in primo piano campeggiano i piedi di una vittima della strada coperta da un lenzuolo dell’obitorio. Mentre il Campidoglio fornisce dati rassicuranti sul turismo a Roma, il coordinamento "Di traffico si muore" (www.ditrafficosimuore.org) lancia una campagna shock attraverso una cartolina che da oggi verrà fatta circolare in rete. "La tradurremo in inglese, francese, tedesco e giapponese. E’ il nostro modo di celebrare il 21 aprile, giorno del Natale di Roma. Il sindaco Alemanno organizza cortei di centurioni, noi torniamo a lanciare l’allarme sulla pericolosità delle nostre strade", spiega Paolo Bellino del coordinamento, meglio conosciuto come Rotafixa. Il coordinamento "Di traffico si muore" è nato all’indomani della morte di Eva Bohdalova, una ciclista di 29 anni travolta  e uccisa alla fine di ottobre su via dei Fori Imperiali, mentre tornava a casa in bicicletta. Una settimana fa, sempre ai Fori, il coordinamento ha scoperto un secondo palo commemorativo di un’altra vittima della strada, un fotografo giapponese investito alle 23.10 del 30 marzo. "I Fori sono diventati come Vallelunga – ricorda Bellino – abbiamo misurato macchine in corsa anche a 109 chilometri all’ora. E il Comune non prende alcuna misura per effettuare controlli e sanzioni e procedere con interventi di limitazione del traffico".