Dire addio al cybercrime nel giorno di San Valentino

redazione

Tra le tante leggende che circolano sul personaggio di San Valentino, c’è quella che fosse una sorta di “Cupido”, che organizzava incontri tra le giovani coppie per farle sposare di nascosto contro la volontà dell’imperatore Claudio II. Nessuno in realtà sa chi fosse San Valentino, la sua identità resta avvolta dal mito romantico. Oggi, le cose vanno diversamente e la questione dell’identità ci vede, in definitiva, sposati in modo indissolubile con i nostri dati.

 

Costruiamo le relazioni con gli altri tramite le applicazioni e viviamo la nostra vita attraverso di esse. Tutto questo non senza rischi, in particolare durante i periodi caldi per le attività online, come San Valentino, quando si intensifica lo shopping sulla rete alla ricerca del regalo perfetto o dell’anima gemella tramite le app di dating.

Proprio il dating si conferma un fenomeno in forte crescita. Secondo un recente rapporto di Business Insider, il periodo più caldo per gli incontri sulla rete è dal 26 dicembre al 14 gennaio, mesi nei quali il numero di nuovi registrati sulle piattaforme di dating raggiunge un picco del 60%, vengono caricati 15 milioni di nuove foto, ci sono un milione di incontri e vengono inviati 50 milioni di messaggi.

 

Prendersi cura di…dati e identità

Si dice che l’amore sia cieco ed è quando la passione offusca il giudizio che succedono i veri guai!

Da qui, l‘ingenua condivisione delle informazioni sulla propria identità che viene sfruttata sempre più dai criminali informatici per impossessarsi di username e password con l’intenzione di rubare le identità stesse o introdursi nei sistemi di rete per acquisire dati di valore. L’utilizzo delle comunicazioni cifrate per nascondere i malware e molte altre tecniche sofisticate accompagnano l’intensificarsi degli attacchi rivolti a utenti e aziende. Nel mondo del dating, recentemente, 400 milioni di account sono stati compromessi su AdultFriendFinder Hack e milioni di persone registrate su Ashley Madison si sono trovate improvvisamente esposte, quando i loro dati sono stati pubblicamente rivelati.

 

Le aziende di ecommerce e le app di dating dovrebbero adottare soluzioni di sicurezza affidabili per la protezione delle identità e dei dati degli utenti. Idealmente, dovrebbero avere delle soluzioni di autenticazione flessibile, che consentano di applicare più controlli per lo stesso utente a seconda di dove si trova, quale dispositivo utilizza e quando accede. Tale approccio consente anche di avere un controllo maggiormente scrupoloso sul rispetto dei livelli di autenticazione corretti, riducendo al minimo i disagi per gli utenti riconosciuti, quando accedono ai sistemi. La tecnologia tipicamente utilizzata in questo contesto è quella dell’intelligent authentication proxy, un tipo di servizio che offre una struttura di login dell’utente centralizzata, che stabilisce l’identità degli utenti in uno o più modi per poi procede alla loro autenticazione nelle diverse applicazioni.

 

Certo, le tecnologie sono importanti, ma mantenere il controllo è soprattutto una questione di responsabilità individuale. È necessario comprendere che le credenziali, come il passaporto, i dati sanitari, i numeri del conto corrente o i titoli di studio, sono tutte uniche e devono essere salvaguardate. Quando si verifica, il furto di identità è un incubo, perché alcune informazioni non possono essere in nessuno modo modificate o sostituite, ad esempio la data di nascita, il nome da nubile della madre, il codice fiscale e così via. Pertanto, bisogna sapere con chi ci si stata impegnando e quali dati saranno utilizzati. Il consiglio è sempre quello di controllare due volte se l’azienda alla quale si consegna il trattamento dei dati sia veramente affidabile. In caso di dubbio, si è sempre in diritto di rifiutare di condividere le informazioni sensibili. Ultimo ma non meno importante, è fondamentale proteggere i dati con password sicure e cambiarle regolarmente, perché la vera armonia è possibile solo con la giusta sicurezza!

 

Amare… i propri dati

La tecnologia, anche a San Valentino, ci regala la possibilità di entrare in contatto con gli altri in modi nuovi ed efficaci; influenza non solo la ricerca del partner ideale ma anche le relazioni quotidiane, ad ogni livello, attraverso i social media, le chat e i canali di business. Purtroppo, i criminali informatici lo sanno bene e approfittano sempre più delle incongruenze tra le applicazioni che si trovano all’interno del data center e quelle nel cloud.

A partire dalla consapevolezza dei rischi legati alle violazioni dei dati, affrontare la sicurezza informatica è una responsabilità collettiva. Le aziende devono quindi implementare tecnologie e controlli, completi e avanzati, mentre noi consumatori dobbiamo impegnarci a prestare attenzione a come gestiamo i nostri dati personali.

Non so se il vero amore si possa trovare con un’app, ma sono certo che solo garantendo che i dati personali siano protetti sarà possibile dare il bacio di addio al crimine informatico.