E4Impact: accordo per investire in Africa

Roberto Imbastaro

Nel nuovo contesto di sviluppo degli interscambi tra Italia e Paesi africani, favorito dalle recenti missioni governative nel continente africano, si è tenuto oggi a Lodi un incontro per verificare come incrementare gli investimenti italiani nelle filiere agroalimentari africane. All’incontro, tenutosi presso il Parco Tecnologico di Lodi (PTP) hanno partecipato la Fondazione E4Impact, presieduta da Letizia Moratti, la società italiana di credito all’esportazione SACE, lo stesso PTP e 30 soggetti tra aziende, centri di ricerca, istituti finanziari e ONG. Obiettivo dell’incontro è stato presentare le opportunità dei mercati africani per le aziende italiane dell’agro-alimentare, promuovendo la collaborazione tra settore privato, mondo della ricerca e mondo bancario e assicurativo. Sono emerse proposte per trasformare le produzioni agricole già esistenti in loco, aumentandone l’efficienza attraverso interventi di assistenza tecnica per trasferire la capacità italiana di produrre alimenti di qualità, da commercializzare sui mercati locali. Sono stati discussi sia progetti integrali di filiera sia iniziative puntuali di collaborazione tra aziende italiane nei mercati africani. Al termine dei lavori è stato siglato un accordo di collaborazione tra il PTP e la Fondazione E4Impact, con le firme dei rispettivi presidenti Simone Uggetti e Letizia Moratti, volto a favorire il dialogo tra il mondo della ricerca in campo agroalimentare e i programmi di formazione aziendale condotti dalla Fondazione E4Impact in stretta collaborazione con le Università africane e le PMI italiane. La Fondazione E4Impact nata con lo scopo di sostenere l’imprenditorialità d’impatto in Africa opera attualmente in Kenya, Ghana, Uganda, Costa d’Avorio, Sierra Leone e quest’anno avvierà attività anche in Senegal e Tanzania con la prospettiva di arrivare a 10 Paesi nel 2017. Offrendo un MBA in Impact Entrepreneurship in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e le Università locali, la Fondazione ha già formato 185 imprenditori e oltre 200 sono in fase di formazione. “Siamo convinti –  ha affermato Letizia Moratti, Presidente della Fondazione E4Impact – di poter giocare un ruolo importante e unico nel connettere le aziende italiane con le opportunità presenti nel continente africano e, simultaneamente, contribuire alla sicurezza alimentare di questi Paesi”. Con il programma First-Step Africa, la Fondazione propone alle imprese italiane una partnership con un talento africano che durante l’anno di Master aiuterà l’impresa a entrare nel mercato locale. Il PTP è attualmente coinvolto in cinque progetti di ricerca agricola e zootecnica in Africa, e durante l’EXPO ha coordinato un progetto dimostrativo sull’efficienza e la sostenibilità delle produzioni agro-zootecniche anche in condizioni di risorse scarse, con un’importante partecipazione di delegazioni africane ai propri seminari. “Durante l’EXPO abbiamo avuto conferma di quanto vasta sia la domanda di innovazione e tecnologie per aumentare produttività e sostenibilità dell’agricoltura – ha spiegato Gianluca Carenzo, Direttore del Parco Tecnologico di Lodi  – Come Parco Scientifico che gestisce un incubatore e un acceleratore di impresa, crediamo rientri nella nostra mission aziendale creare occasioni per avvicinare il mondo della ricerca alle iniziative italiane di internazionalizzazione e creazione di nuova imprenditorialità in mercati emergenti come quelli africani”. PTP e la Fondazione E4Impact condividono l’importanza che riveste la ricerca scientifica per lo sviluppo economico e sociale dei Paesi africani, e intendono collaborare per moltiplicare le opportunità di contatto tra progetti e competenze tecnico-scientifiche e i programmi di formazione nella gestione aziendale e creazione di nuova imprenditorialità ad alto impatto sociale. Il PTP ospiterà quindi moduli formativi per studenti africani e parteciperà con i suoi ricercatori ai programmi didattici della Fondazione E4Impact. SACE, la società italiana di credito all’esportazione, nell’ultimo anno ha visto aumentare del 63% la sua esposizione in Africa sub-sahariana, che oggi supera il miliardo di euro. Attraverso il programma “Frontier Markets” SACE mette a disposizione l’esperienza maturata nei Paesi emergenti in quasi 40 anni di attività e un’ampia gamma di servizi “a misura” di Pmi che comprende seminari formativi; servizi di advisory per individuare i mercati a maggior potenziale; incontri di business-matching e valutazione dei profili di rischio sottostanti; consulenza nella scelta di soluzioni finanziario-assicurative a supporto delle singole transazioni commerciali o d’investimento; assistenza in loco attraverso gli uffici di Johannesburg e Nairobi. “È necessario trovare un modo per integrare l’offerta di filiera agro-alimentare nel quadro delle politiche internazionali dell’Italia – ha dichiarato Raoul Ascari, Chief Global Development Officer di SACE –  al fine di promuovere lo sviluppo economico in Paesi prioritari, creando al contempo opportunità commerciali per nostre imprese. Occorre inoltre sperimentare forme di collaborazione pubblico-privato per mobilizzare le migliori risorse del nostro Paese. SACE intende accompagnare queste iniziative nella loro evoluzione: dalla fase di advisory iniziale al finanziamento dei progetti di filiera”.