Environmental Defense Fund:il ruolo chiave dell’Italia nella riduzione delle emissioni di metano

redazione

Poppy Kalesi, Director Global Energy per l’Europa dell’Environmental Defense Fund (EDF) – una delle principali organizzazioni ambientaliste no profit del mondo, ha partecipato alla XII Conferenza Nazionale per l’Efficienza Energetica organizzata da Amici della Terra: si tratta di un appuntamento molto importante per affrontare, sotto più punti di vista, quali possono essere le linee di intervento delle politiche di decarbonizzazione e come queste possano dare i migliori risultati possibili.

 

Le politiche sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi ambientali previsti dall’European Green Deal, sfruttando strumenti che rafforzando la competitività dell’UE aumentando la sua efficienza.

 

In occasione dell’evento svoltosi oggi, con focus sulla riduzione delle emissioni di metano della filiera del gas naturale in Europa e in Italia, Poppy Kalesi è intervenuta riflettendo sulla sfida che ora l’Europa è chiamata ad affrontare. Con lei hanno partecipato altri importanti esponenti di istituzioni internazionali, quali Manfredi Caltagirone – UNEP e Stefano Grassi – Capo di gabinetto del Commissario UE all’energia, Patrizia Toia – Europarlamentare e Vicepresidente ITRE, Paolo Arrigoni – membro Commissione territorio, ambiente, beni ambientali del Senato.

 

Il Director Global Energy per l’Europa di EDF ha sottolineato l’importante ruolo che l’Europa svolge poiché “importa circa il 50% di gas scambiato a livello internazionale, e questo lo rende il più grande mercato di importazione al mondo. L’Europa ha inoltre il know-how e la possibilità di guidare le pratiche globali per ridurre le emissioni, grazie all’introduzione di parametri chiari sul tipo di gas che si acquista”.

L’Environmental Defense Fund ritiene che l’introduzione di uno standard minimo di prestazione in materia di emissioni, per un’efficace regolamentazione della produzione e dell’acquisto di gas, dovrebbe essere un elemento chiave di tutte le politiche di decarbonizzazione dell’UE.

 

“EDF pensa che sarà importante – ha affermato Kalesi – che l’UE e i Governi Nazionali lavorino insieme per sviluppare e implementare un rigoroso standard di performance sul gas venduto nell’Unione Europea. Per essere efficace, riteniamo che la legislazione europea sulle emissioni di metano debba far parte della prevista riforma del mercato del gas, ma anche delle politiche di integrazione dei settori e dell’idrogeno”.

 

Tra i Paesi dell’UE, l’Italia ricopre un ruolo chiave della riduzione delle emissioni di metano: innanzitutto “per essere il secondo mercato dell’UE27 dopo la Germania e poiché il gas naturale ha un ruolo di primo piano nella generazione elettrica e nella produzione industriale”. Il settore italiano del gas si è sempre dimostrato all’avanguardia nella riduzione delle emissioni di metano, con iniziative di grande rilievo, spesso attuate in anticipo rispetto ad altri Stati europei. Kalesi ha infatti ricordato che “gli obiettivi presentati dall’Italia sono sempre stati ambiziosi, a partire dalla pubblicazione della Strategia Energetica Nazionale e, successivamente, nel Piano Nazionale sull’Energia e Clima all’inizio del 2020, dove sono indicati chiaramente i risultati e le sfide. Ed infine, il Recovery Plan, che ha destinato il 37% dei fondi al settore green. Ed è proprio facendo leva sul Recovery Plan che l’Italia può segnare la strada nella definizione della nuova strategia per l’integrazione del sistema energetico e mettere in atto azioni concrete per costruire un sistema energetico climaticamente neutro, partendo proprio dal metano”.