Ercolano: rifiuti interrati sotto campo di pomodori

Angela Caputo

La Terra dei Fuochi non si smentisce, e estrai dalle sue viscere altri trenta fusti contenenti materiale bituminoso ed idrocarburi, rinvenuti oggi in una cava dismessa alla periferia di Ercolano, in provincia di Napoli all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio. A rendere più grave la situazione, la particolare coltivazione che veniva fatta su quel terreno: il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio, denominazione di origine protetta (DOP). Le piantine ed i relativi frutti sono stati campionati per essere immediatamente analizzati in laboratorio a cura dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Campania (ARPAC) al fine di escludere ogni pericolo per la salute. In via precauzionale, tutta l’area è stata sequestrata e la coltivazione è stata interdetta alla commercializzazione. L’intervento ha consentito di evitare che tali prodotti potessero finire sulle tavole dei cittadini.

Gli scavi sono stati eseguiti, su delega della Procura della Repubblica di Napoli, nella prime ore di oggi, dal personale del Corpo forestale dello Stato e dai Carabinieri del Nucleo operativo ecologico.

I fusti di tipo industriale, della capacità di circa 200 litri ciascuno, conterrebbero rifiuti speciali pericolosi di origine catramosa oltre a oli esausti. che dovrebbero esere smaltiti con un’apposita provedura. Oltre ai fusti, sono stati trovati materiali di risulta edile, parti di manto stradale e amianto frantumato, il tutto ad una profondità che varia dai 30 centimetri a 1,5 metri.