Evasione Rebibbia, SAPPE sconcertato da dichiarazioni Presidente Associazione detenuti Antigone

redazione

“Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione di detenuti ed ex detenuti Antigone, parla di cose che non sa quando affronta i temi penitenziari. Ancor meno è competente quando entra nel merito del Corpo di Polizia Penitenziaria, preferendo la sterile demagogia qualunquista ad una analisi compiuta dei fatti. Sostenere che non c’è carenza di organico di Baschi Azzurri a Roma e in Italia vuol dire non sapere di cosa si parla. E ridurre tutto al semplice rapporto matematico una proporzione numerica tra detenuti presenti e poliziotti in organico, come fa Gonnella, conferma questa impressione, per altro del tutto errata e nel tempo sostenuta anche dall’ex Ministro della Giustizia Roberto Castelli, sulle cui errate posizioni evidentemente il presidente dell’associazione detenuti ed ex detenuti si associa. Singolari, queste convergenze. L’Italia non è l’America, con gli automatismi in carcere che potrebbero far risparmiare unità e posti di servizio: e questo problema non si è risolto neppure quando al Ministero della Giustizia c’era Luigi Manconi, amico e sodale di Gonnella ed Antigone. Quindi, di cosa stiamo parlando?”.

Lo sostiene Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, a margine di un convegno sui diritti religiosi in carcere, organizzato dall’associazione Antigone.

“Dire che la Polizia Penitenziaria in Italia non è sotto organico è una colossale baggianata. Capisco e comprendo che Gonnella e Antigone debbano sostenere posizioni a tutela dei loro associati, detenuti ed ex detenuti, per altro senza vivere il carcere, le sue problematiche e la sua realtà, nella prima linea dei penitenziari ma per “relata refero”. Ma questo non può voler dire mistificare la realtà, come sistematicamente si tenta di fare quando si parla delle criticità penitenziarie”.