Fabrizio Curcio incontra Monique Pariat, Direttore Generale per la protezione civile della Commissione Europea

redazione

Rafforzare ulteriormente il meccanismo europeo di protezione civile a ormai quindici anni dalla sua nascita per assicurare a tutti gli Stati Membri, così come ai Paesi terzi, il miglior supporto possibile in caso di emergenze e per dare risorse e strumenti affinché la prevenzione dei rischi, obiettivo comune, si possa davvero realizzare.

Questo è stato uno degli argomenti al centro dell’incontro svoltosi questa mattina a Bruxelles, presso la sede della Direzione Generale per la protezione civile e operazioni di aiuto umanitario della Commissione Europea, tra il Capo del Dipartimento della protezione civile, Fabrizio Curcio, e il Direttore Generale, Monique Pariat.

“Nonostante le difficoltà oggettivamente incontrate all’inizio della sua storia, il meccanismo europeo di protezione civile ha avuto successo, le istituzioni dei Paesi membri coinvolte sono riuscite da subito a lavorare su ambiti e linguaggi comuni, definendo modalità operative coerenti e condivise, mostrando quindi una buona strada da seguire anche a molti altri settori” ha sottolineato il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio. “Oggi, però, per far sì che lo stesso Meccanismo europeo non si ingessi e non rimanga in stallo è necessario dare un nuovo impulso all’organizzazione, alle regole di base e agli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere, come Europa e come singoli Stati membri, nei prossimi quindici anni: l’auspicio è che ogni Paese sia propositivo nei lavori di revisione della normativa di riferimento che scadrà alla fine del 2020”.
L’attivazione del meccanismo europeo di protezione civile domenica, su richiesta di Lisbona, per supportare le squadre a terra e i velivoli portoghesi impegnati nelle operazioni di spegnimento dei numerosi incendi, è un esempio concreto di ciò che negli anni si è riusciti a costruire. “È evidente che ogni rischio, ogni emergenza ha delle caratteristiche peculiari, ma la risposta che abbiamo dato come Europa è stata possibile perché si è lavorato, per tempo, nel definire procedure, standard, modalità di impiego dei Messi e di finanziamento – ha aggiunto Curcio -. Su questo percorso, che non vogliamo rivoluzionare, dobbiamo continuare a investire”.