Fiamme Oro, il primo raduno del gruppo sportivo

Paola Fusco

 “Per la prima volta si è organizzato un raduno delle Fiamme Oro, un’iniziativa che intende raggruppare gli atleti in una straordinaria continuità che ha visto conquistare titoli importanti che hanno onorato il nostro Paese”. È quanto ha dichiarato questa mattina il capo della Polizia, Antonio Manganelli, intervenendo al primo raduno delle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato. “Il gioco del rispetto delle regole – ha proseguito Manganelli – è il faro dell’avvenimento sportivo ed è la ragione stessa della nostra attività quotidiana. Per questo è bello avere nella nostra Istituzione un’espressione del mondo dello sport. Noi ci crediamo. E crediamo che oggi la sicurezza si garantisca ai cittadini non soltanto con le azioni operative in strada e con i tradizionali strumenti di intervento, ma anche realizzando e diffondendo la cultura della legalità. E chi meglio degli sportivi riesce a essere vettore di un messaggio di legalità e rispetto delle regole?. Ciò che accomuna un poliziotto del reparto investigativo a un poliziotto che si dedica al settore sportivo – ha aggiunto – è la determinazione, la voglia di vincere, di realizzare un obiettivo. I successi della prevenzione o della repressione sono frutto dello stesso impegno. Siamo orgogliosi di avere queste persone fra di noi". Al primo raduno delle Fiamme Oro hanno partecipato anche tre campioni del passato che hanno voluto raccontare la propria esperienza nell’ambito del gruppo: Livio Berruti, medaglia d’oro nell’atletica, Daniele Masala, oro nel Pentathlon moderno, e Carlo Pedersoli, meglio noto come Bud Spencer, primo al mondo a nuotare i cento metri stile libero sotto il minuto. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il vice capo della Polizia, i prefetti Paolo Calvo e Francesco Cirillo, e il questore di Roma Giuseppe Caruso. “Ringrazierò sempre le Fiamme Oro – ha detto Daniele Masala, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984 – perché mi hanno dato la possibilità di fare sport e senza di loro non avrei mai potuto farlo”. Il prefetto Manganelli ha inoltre voluto citare l’esempio di Clemente Russo, pugile vincitore dell’argento a Pechino, originario della Campania: “Cosa c’è di più bello – ha sottolineato – che dimostrare che lo sport e la nostra istituzione dà la possibilità ai giovani del Sud di affrancarsi dal pericolo di essere coinvolti dal disagio e da ben altre organizzazioni. L’emulazione che tanto funziona nel mondo dei giovani e che li porta ad ammirare, per esempio, la foto di un boss mafioso, avviene anche nel bene. Bisogna dimostrare che si può diventare campioni con la forza della propria volontà e passione”. Al raduno hanno partecipato anche tutti i campioni delle Olimpiadi di Pechino: oltre a Clemente Russo, Valentina Vezzali, Andrea Minguzzi, Roberto Cammarelle e Francesco D’Aniello.