Fiducia nella sicurezza? Molti vorrebbero affidarsi all’Intelligenza Artificiale

redazione

Palo Alto Networks ha condotto un’indagine a livello europeo, in collaborazione con YouGov, e con il supporto della dottoressa Jessica Barker, psicologa esperta nella natura umana della cybersecurity, per analizzare le percezioni degli utenti in tema di tecnologie di sicurezza IT e su come proteggono la loro vita digitale.

Dai dati emerge che più di un quarto degli intervistati (26%) preferirebbe affidare la propria sicurezza IT all’Intelligenza Artificiale, piuttosto che all’intelligenza umana. L’Italia è il paese che mostra il più elevato livello di fiducia nella IA, mentre nel Regno Unito solo il 21% preferirebbe la IA all’intervento umano.

 

“L’Intelligenza Artificiale ricopre un ruolo fondamentale nella cybersecurity, supportando a individuare e bloccare le violazioni, grazie a nuove capacità che il cervello umano semplicemente non è in grado di sviluppare,” sottolinea Greg Day, VP e CSO EMEA di Palo Alto Networks. “È incoraggiante vedere una riduzione del divario tra cybersecurity gestita da IA e risorse umane, e la crescente accettazione della IA a supporto della propria sicurezza. Ci auguriamo che in futuro siano ancora più numerose le persone che vorranno affidarsi a controlli di sicurezza realizzati dalle tecnologie. Se gli umani sono tendenzialmente contrari ai rischi, ogni innovazione porta con sé dei cambiamenti che spesso sono visti come pericoli. La consapevolezza di essere responsabili della perdita dei dati e l’impegno a mantenere le informazioni personali protette sono il primo passo da compiere in azienda, con la formazione che deve essere considerata un elemento chiave per una protezione online ancora più elevata.”

 

La ricerca ha messo in luce anche opinioni diverse sulla percezione delle tecnologie Internet of Things (IoT), come ad esempio dispositivi per la smart home e wearable: il 38% in EMEA li reputa sicuri, il 43% invece la pensa diversamente. I pareri divergono in modo importante nei vari paesi: l’l’IoT è percepita come maggiormente sicura negli Emirati Arabi (71%), per calare man mano in Germania (53%), Francia (48%) e Regno Unito (46%). L’Italia si colloca esattamente a metà classifica, con il 49%

 

Temi come privacy dei dati ed etica stanno diventando più comuni, e Jessica Barker sottolinea che “non stupisce vedere esitazione nell’adottare nuove tecnologie come IA e IoT, perché vi è sempre una certa reticenza ad abbracciare il cambiamento, anche quando si tratta di migliorare la qualità della propria vita. Telefono, treno e televisione hanno spaventato il pubblico quando sono stati inventati. Molte persone non sono consapevoli di come Intelligenza Artificiale e machine learning stiano già facilitando il nostro utilizzo della tecnologia, proteggendo i dati e prevenendo gli attacchi cyber. Questo perché lo fanno in un modo non invasivo per gli utenti. È interessante notare come la maggior parte dei partecipanti non ritenga l’IoT sicuro, però afferma che la tecnologia in generale la stia aiutando a sentirsi più protetti online. Le aziende di sicurezza dovranno impegnarsi a rispondere ai dubbi legati all’IoT in modo trasparente e chiaro.”

 

Alcuni dei risultati chiave della ricercar a livello EMEA:

  • Sentirsi responsabili della sicurezza dei propri dati è una sensazione condivisa dal 54% degli intervistati
  • Per il 25%, spetta alle forze dell’ordine la cybersicurezza, per il 28% sarebbe invece compito del governo.
  • La cybersecurity sta prendendo piede anche sotto il profilo tecnologico, e la maggior parte dei soggetti coinvolti (44%) è d’accordo sul fatto che le tecnologie dedicate consentono di investire meno preoccupazione e tempo al rischio di perdere dati.
  • Il 67% afferma di mettere in pratica tutte le misure per prevenire la perdita di dati personali.

 

“La fiducia è importante nella cybersecurity e le persone desiderano essere coinvolte attivamente nella protezione online e adottano la tecnologia che li supporti. La conoscenza acquisita può essere trasferita ad altri aspetti personali e, soprattutto, lavorativi. È significativo notare come le persone appartenenti a una fascia di età più adulta abbiano un senso di responsabilità più forte rispetto ai più giovani. Questo può essere spiegato dalla maggiore esperienza e dalla possibilità di aver seguito corsi di formazioni sulla sicurezza in azienda,” sottolinea Jessica Barker.

 

“I risultati di questa indagine forniscono alcuni dati rilevanti per le aziende. È importante che prendano in considerazione tecnologie come l’Intelligenza Artificiale e l’IoT, quando sviluppano nuove soluzioni e servizi, e siano in grado di anticipare le minacce IT che colpiscono le reti aziendali di prossima generazione. Sarà possibile consolidare e mantenere capacità solide solo dando priorità alla sicurezza e alla privacy dei dati e comunicando in modo onesto,” conclude Greg Day