Forestale: i risultati della Campagna Antincendi 2012 del Lazio

Roberto Imbastaro

Il Comando Regionale per il Lazio del Corpo forestale dello Stato comunica l’attività svolta nella Regione dal proprio personale nell’ambito della lotta agli incendi boschivi per quanto attiene la campagna in corso.
Considerate le condizioni stagionali estremamente sfavorevoli, in primo luogo la prolungata siccità e le elevate temperature spesso accompagnate a giornate ventose che favoriscono lo svilupparsi degli incendi, tutto il personale dipendente, a cominciare da quello dei Comandi Stazione forestali, è strenuamente impegnato nell’azione di contrasto al fenomeno degli incendi boschivi.
Dall’inizio dell’emergenza il Corpo forestale dello Stato ha continuamente garantito la presenza di una media di 110 pattuglie giornaliere (21 delle quali operano esclusivamente su Roma e provincia) che, in collaborazione con tutte le altre componenti del sistema regionale e nazionale della Protezione Civile, si sono occupate delle varie fasi dell’attività di contrasto al fenomeno degli incendi boschivi, che vanno dall’iniziale spegnimento alla successiva azione info-investigativa finalizzata ad assicurare alla giustizia i responsabili degli  eventi di carattere doloso e colposo.
Gli incendi boschivi che, fino ad oggi, hanno richiesto l’intervento delle pattuglie CFS sul territorio regionale sono stati 563. La superficie boscata finora interessata dal fuoco è pari a 3.488,63 ettari (dato in parte frutto di stime che dovranno essere oggetto di successive verifiche), mentre la distribuzione per province, in ordine decrescente di eventi verificatisi, è la seguente:
• ROMA: 153 eventi per una superficie boscata bruciata di 895,82 ettari
• FROSINONE: 133 eventi per una superficie boscata bruciata di 979,85 ettari
• LATINA: 119 eventi per una superficie boscata bruciata di 674,32 ettari
• VITERBO: 83 eventi per una superficie boscata bruciata di 524,39 ettari
• RIETI: 76 eventi per una superficie boscata bruciata di 414,25 ettari
La flotta aerea messa a disposizione dal Corpo forestale dello Stato è di 4 elicotteri dislocati nelle basi di Roma Urbe, Sabaudia, Vicovaro e Cisterna di Latina. Lo schieramento a livello regionale è completato da altri 7 elicotteri forniti dalla Regione Lazio – Protezione Civile.
Per lo spegnimento a terra si segnala il fondamentale apporto fornito dai Vigili del fuoco e delle oltre 600 associazioni di volontariato della protezione civile che riuniscono complessivamente circa 2.000 unità di personale. Nel territorio regionale operano inoltre 3 Nuclei Operativi Speciali (NOS) del Corpo aventi attualmente sede a Rieti, Sabaudia (LT) e cassino (FR). Detti Nuclei sono composti da personale appositamente addestrato a fronteggiare tutte le problematiche legate al fenomeno degli incendi boschivi che, grazie alla dotazione complessiva di 7 autobotti, concorre anche direttamente alla fase di lotta attiva.
In occasione degli incendi boschivi le componenti aeree e terrestri vengono coordinate dal Corpo forestale dello Stato attraverso la Centrale Operativa Regionale (COR) Lazio e la Sala Operativa Unificata di Protezione Civile della Regione Lazio (SOUP), che supportano in ogni singola azione tutti gli operatori impegnati sul territorio. Su ogni incendio boschivo viene assicurata da parte del Corpo la presenza di un Direttore delle Operazioni di Spegnimento (DOS).
L’analisi del fenomeno porta a concludere che la maggior parte degli eventi sono riconducibili a comportamenti colposi dovuti ad imprudenza, imperizia o al mancato rispetto di norme e regolamenti (a titolo di esempio si ricordano la perdurante abitudine di gettare le cicche di sigaretta dalle automobili in corsa, l’accensione di fuochi per la preparazione di cibi e l’esercizio di pratiche agricole quali bruciatura delle stoppie e dei residui di potatura o ripulitura dei fondi senza le dovute cautele). Gli eventi dolosi sono spesso ascrivibili a contrasti esistenti all’interno nel mondo venatorio, alla presenza di pastori, a contrasti tra vicini ovvero sono il modo di manifestarsi di fenomeni di disagio sociale o di contrasto con l’autorità. Si sono anche verificati 2 casi di eventi riconducibili a cause naturali quali la caduta di fulmini in alta quota cui è seguito lo sviluppo di incendi che hanno interessato popolamenti forestali di pregio.
Tra le cause predisponenti, oltre alla anomala e persistente ondata di caldo che sta colpendo le regioni centro meridionali del Paese, vanno sicuramente annoverate gli esiti delle intense nevicate dell’inverno scorso che, a seguito degli schianti verificatisi, hanno comportato l’accumulo di una grande quantità di combustibile all’interno dei nostri boschi e l’incuria del territorio  che pone le premesse affinché il fuoco si propaghi con maggiore facilità e con effetti talvolta disastrosi.
Ovviamente l’impegno del Corpo non si esaurisce con lo spegnimento dei roghi ma continua e si completa con tutta la successiva attività di investigazione mirata alla caratterizzazione dell’evento e finalizzata alla individuazione dei responsabili. Nuclei di repertatori specializzati e personale dei Comandi Stazione procedono quindi alla effettuazione di accurati rilievi nelle aree percorse dal fuoco alla ricerca di ogni indizio che possa rivelarsi utile per risalire al punto da cui l’incendio si è sviluppato ed agli eventuali strumenti utilizzati per l’accensione. I campioni prelevati nel corso di questa attività vengono inviati per l’analisi ad istituti di ricerca qualificati con i quali il Corpo collabora da tempo.
Nelle località considerate maggiormente a rischio sono inoltre predisposti servizi mirati di controllo del territorio. 
Come negli anni passati è inoltre continuato l’impegno del Corpo forestale dello Stato all’interno della Pineta di Castel Fusano dove è attiva una sala operativa interforze che gestisce tutte le componenti coinvolte per la vigilanza, la prevenzione ed il contrasto degli incendi boschivi nel quadro di una vera e propria operazione di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica in un’area particolarmente sensibile situata alle porte della capitale.
Nonostante l’emergenza in atto dovuta all’elevato numero di incendi, la serrata attività di indagine condotta dagli uomini della Forestale ha portato in più di un caso ad individuare i responsabili dei roghi ed alla loro successiva denuncia alla competente autorità giudiziaria. Alla data del presente comunicato risultano depositate nelle varie Procure della Regione 29 comunicazioni di notizia di reato (CNR) contro persone note, che hanno portato anche ad un arresto effettuato dai Forestali del Comando Provinciale di Latina, ed oltre 300 CNR contro ignoti. Nei confronti dei responsabili si procede con l’applicazione dell’art. 423 bis del CP, che prevede pene da 4 a 10 anni di reclusione nel caso di incendio doloso e da 1 a 5 anni nel caso di incendio colposo.
È inoltre allo studio una procedura per addebitare agli artefici dei roghi le spese sostenute per l’attività di spegnimento, in aggiunta alla quantificazione del danno ambientale.
Decine sono le violazioni amministrative contestate per inosservanza delle ordinanze sindacali in materia di prevenzione incendi.
Si ricorda infine che per eventuali segnalazioni su incendi od altre emergenze ambientali è attivo h24 il numero verde “1515” del Corpo forestale dello Stato.