Forestale: sei arresti a Terni per ricettazione di acciaio

redazione

Sei misure cautelari sono state eseguite per ordine del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Terni, su richiesta del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Terni, in esito ad una complessa attività investigativa condotta dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Terni. Eseguiti sei arresti tra cui tre custodie cautelari in carcere e tre misure detentive domiciliari. I soggetti interessati sono accusati di reati che vanno dall’associazione a delinquere per la commissione di  furti aggravati e continuati alla ricettazione di materiale rubato.

Si tratta di un dipendente interno all’azienda, un soggetto compiacente alla portineria, altre tre persone, tra cui il titolare, appartenenti alla ditta che ha in appalto il servizio di trasporto del  materiale e il titolare di un centro di recupero rottami.

I furti sarebbero avvenuti all’interno del Centro di Finitura di un’acciaieria sita a Terni, reparto dedito alla “rifinitura” ulteriore dei vari prodotti in acciaio realizzati dall’azienda. I residui di tale specifica lavorazione sono costituiti da acciaio, che viene trasportato e conferito alla sede principale dell’azienda per essere riutilizzato tramite ulteriore fusione nel ciclo produttivo dell’acciaieria. È proprio questo materiale che, secondo i riscontri effettuati dal NIPAF di Terni, sarebbe stato sottratto ripetutamente e conferito illegittimamente ad un centro che commercia in materiale ferroso, a Foligno, in complicità con quella che appare come una vera e propria organizzazione malavitosa.

Si stima, dai pedinamenti, appostamenti ed intercettazioni, che solo in un mese sia stato sottratto all’azienda un quantitativo di circa 80 tonnellate, per  un valore stimabile in oltre 100.000 euro. Il materiale, infatti, oltre che essere utilizzabile all’interno del ciclo di produzione dell’azienda, potrebbe essere rivenduto a clienti esterni ad una cifra variabile dai 1.000 ai 2.000 euro/tonnellata, a seconda della qualità dello stesso). I quantitativi sottratti nel corso di un periodo di tempo che è presumibilmente di anni sono in corso di accertamento.

Per arrivare alla individuazione delle responsabilità, il NIPAF ha messo in atto, sotto la guida del PM titolare delle indagini, tutta una serie di attività che vanno dalle intercettazioni telefoniche, all’installazione di GPS sui veicoli addetti al trasporto, al pedinamento e alla ripresa diretta dei furti.

Per l’esecuzione delle misure e l’effettuazione di più perquisizioni (sia domiciliari che negli uffici delle ditte interessate) sono stati impiegati circa 60 tra ufficiali, sottufficiali e agenti del Corpo forestale dello Stato sotto il coordinamento del NIPAF di Terni, con l’ausilio di vari Comandi Stazione del ternano e del perugino, oltre al personale dello stesso Comando provinciale.