Forestale, sequestri di caviale in Lombardia

Paola Fusco

Oltre 100 barattoli di caviale sequestrato per un valore commerciale di circa 400 mila euro, 3 persone denunciate e numerosi controlli in Lombardia. I reati contestati vanno dalla violazione della Convenzione di Washington al mancato rispetto delle norme per l’etichettatura dei prodotti alimentari. E’ questo il bilancio dell’Operazione “Oro Nero”, finalizzata al contrasto del commercio illegale di caviale, che è stata condotta nei giorni scorsi dal personale del Comando Regionale della Lombardia e dei Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale e Forestale di Varese e di Brescia del Corpo forestale dello Stato, coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano. La capillare attività investigativa è stata portata avanti anche grazie al contributo della Sezione Investigativa CITES di Roma,  la struttura della Forestale che si occupa di tutelare il commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione. Un’operazione che ha portato alla scoperta di un’organizzazione criminosa italo-polacca dedita, da diverso tempo, al commercio illegale di caviale proveniente dalla Russia e al sequestro di circa 40 chilogrammi di caviale beluga e osetra, per un valore commerciale, una volta riciclato, di quasi 400 mila euro. Il pregiato alimento, contenuto in numerose scatole di latta custodite in un apposito refrigeratore, è stato trovato in un appartamento di Milano, dove è stato sequestrato anche altro materiale illecito. Tre le persone denunciate a piede libero, due polacchi identificati come corrieri e una donna italiana residente a Milano e proprietaria dell’appartamento. La merce di origine russa è giunta attraverso la Polonia nel capoluogo lombardo ed è stata scoperta grazie al lavoro di intelligence dei Forestali che, dopo accurate e approfondite indagini, sono riusciti ad intercettare l’organizzazione dei trafficanti di caviale, assicurandoli alla giustizia. L’obiettivo era quello di monitorare la situazione della vendita del caviale nel nostro Paese dopo i diversi allarmi e le ripetute segnalazioni di canali illeciti in Italia. Il caviale, un bene di lusso per le tavole europee e internazionali, rappresenta un’enorme fonte di guadagno legale e illegale. Inoltre può essere un motivo di rischio d’estinzione per le specie di storione da cui si ricava il prodotto più pregiato. Da diverso tempo gli agenti russi del Servizio di Sicurezza Federale (FSB) sono a caccia dei contrabbandieri del prezioso caviale, il cui mercato internazionale è gestito dalla potente mafia russa che, negli ultimi anni, ha esteso sempre di più la sua influenza. Il caviale sequestrato è stato importato e commercializzato in violazione alla normativa internazionale CITES, che tutela le specie selvatiche di fauna e flora minacciate di estinzione come lo storione, specie ittica da cui vengono estratte le uova di caviale, e in violazione alla normativa sanitaria che regolamenta le importazioni di prodotti alimentari all’interno dell’Unione Europea. I campioni dell’ingente quantitativo di caviale sequestrato saranno sottoposti ad accurati esami da parte delle competenti Autorità Sanitarie e, se sarà ritenuto idoneo al consumo alimentare, verrà donato ad enti benefici per essere utilizzato nelle varie mense dei poveri durante le prossime festività natalizie.