La Forestale metterà a disposizione i suoi Nuclei specializzati, la propria competenza specifica in materia di tutela del territorio, una tecnologia avanzata e un’adeguata strumentazione nella lotta comune alla criminalità ambientale ed agro-alimentareUna forte azione di contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso, con particolare riferimento alle infiltrazioni nel settore della gestione dei rifiuti, degli scarichi, del ciclo del cemento e delle bonifiche ambientali, e in quello agricolo con la contraffazione dei marchi. Questi i principali obiettivi fissati nel protocollo d’intesa siglato oggi, presso il Parlamentino delle foreste, dal Capo del Corpo forestale dello Stato Cesare Patrone ed il Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso, alla presenza del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania, dei Procuratori nazionali Roberto Pennisi, Maurizio De Lucia, Filippo Beatrice, Giovanni Russo e, per la DDA di Napoli e Caserta, del Procuratore aggiunto Federico Cafiero De Rhao e del Sostituto Procuratore Giovanni Conzo.Un traguardo importante che sancisce la collaborazione tra la Direzione Nazionale Antimafia che, nella sua organizzazione interna prevede, tra l’altro, la lotta alla criminalità organizzata nel settore agricolo, ed il Corpo forestale dello Stato che comprende, nella propria struttura, nuclei specializzati nella difesa dell’ambiente e del comparto della sicurezza agroalimentare. Il Corpo forestale dello Stato dispone, infatti, di un Nucleo Investigativo Centrale di Polizia Ambientale e Forestale (N.I.C.A.F.) con compiti di coordinamento delle investigazioni e, al livello territoriale, dei Nuclei Investigativi Provinciali di Polizia Ambientale e Forestale (N.I.P.A.F) presso i Comandi Regionali, le Sezioni Regionali di Analisi ed i Comandi provinciali, che forniranno utile supporto informativo e di analisi dei fenomeni criminali.La Direzione Nazionale Antimafia si avvarrà di personale del N.I.C.AF. del Corpo forestale dello Stato, appositamente assegnato, curerà che le Direzioni Distrettuali Antimafia intensifichino il coinvolgimento dei N.I.P.A.F. e, dove necessario delle Sezioni Regionali di Analisi, per le attività di indagine relative agli ambiti prioritari di intervento del Corpo forestale dello Stato.Inoltre, in una prima fase di attuazione del protocollo, saranno potenziati, per la funzione strategica che assumono, i N.I.P.A.F. di Napoli, Reggio Calabria, Bari e la Sezione Regionale di Analisi presso il Comando Regionale di Bologna che svolgeranno anche attività investigative ed operative per il contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso nei settori specifici ambientale e agroalimentare. Sarà rafforzato anche il N.I.C.A.F. presso l’Ispettorato Generale per la sua funzione di raccordo info- investigativo nazionale, mettendo a disposizione, inoltre, un adeguato supporto operativo attraverso una tecnologia avanzata e un’adeguata strumentazione.La Direzione Nazionale Antimafia provvederà all’analisi e alla elaborazione dei dati, delle notizie e delle informazioni acquisiste dal Corpo forestale, in un’ottica di condivisione di notizie ed informazioni riguardanti i fatti di criminalità ambientale ed agro-alimentare.