Fratini Passi, "Una rivoluzione da 1 miliardo di euro"

Roberto Imbastaro

“Dal 31 marzo 2015 l’obbligo di fatturazione elettronica si estenderà alle operazioni verso tutte le amministrazioni pubbliche. Siamo di fronte a una rivoluzione culturale e organizzativa che riguarda l’intero Sistema Paese”.

“Se si considera che con ogni fattura ricevuta in formato digitale si risparmiano circa 17 euro, 14 euro per il minor impiego di manodopera e 3 euro per la riduzione dei materiali e dello spazio utilizzato, il passaggio progressivo al formato digitale avrà un beneficio potenziale per la pubblica amministrazione di circa 1 miliardo di euro l’anno, grazie alla riduzione dei costi legati alle attività svolte, alla migliore accuratezza del processo, alla riduzione degli archivi e all’abbattimento dei tempi di esecuzione dei processi e quindi anche di pagamento”. 

“In tale scenario l’industria bancaria è all’avanguardia nella definizione di soluzioni che alimentano il circolo virtuoso tra ottimizzazione dei processi aziendali, fluidità nelle relazioni commerciali tra aziende, maggiore trasparenza nelle relazioni tra aziende e intermediari finanziari, semplificazione delle operazioni di accesso al credito. In particolare, il Consorzio CBI, a cui aderiscono circa 580 Istituti Finanziari che ad oggi offrono i servizi in modalità competitiva ad oltre 980.000 imprese e P.A., ha sviluppato una nuova funzione CBI “Fattura PA”, attiva dal 6 dicembre 2013, che consente ad un Consorziato di interfacciarsi con il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate gestito da Sogei per l’invio di fatture elettroniche per conto dei propri clienti aziende creditrici o per la ricezione di fatture elettroniche per conto delle proprie clienti pubbliche amministrazioni debitrici”.