GdF: arresti a Prato per i falsi documenti agli operai cinesi

redazione

Evidentemente c’era dietro qualche complicità e gli uomini della Guardia di Finanza l’hanno cercata e trovata subito, una volta scattate le indagini relative al rogo di Prato nel quale hanno perso la vita sette “operai schiavi” cinesi. Gli immigrati pagavano tra i 600 e i 1500 euro per ottenere illegalmente falsi certificati di residenza per poter soggiornare in Italia tramite la complicità di un funzionario dell’anagrafe del Comune di Prato. Secondo gli inquirenti, oltre o in alternativa al denaro, le 11 persone indagate ottenevano "altre utilità". Le Fiamme Gialle, 500 uomini impegnati nel blitz di questa mattina, hanno scoperto almeno 300 cittadini cinesi che, pagando dai 600 ai 1.500 euro, hanno ottenuto i documenti. "E’ un’operazione – ha sottolineato il comandante provinciale della Gdf di Prato Gino Reolon, nel presentare a SkyTg24 i primi risultati dell’operazione- che vuole anche essere una risposta decisa e forte delle Istituzioni alla tragedia dei giorni scorsi".