GdF: Bolzano, beccati alla frontiera di Vipiteno con indosso 300.000 euro. Denunciati per ricicalggio due “spalloni”

Enrico Fiorenza

Sono operazioni che si vedono spesso nei documentari sui controlli che le Forze di Polizia straniere operano nelle zone di vigilanza doganale di competenza, ma le attività a contrasto ai traffici transfrontalieri di valuta sono pane pressoché quotidiano per la Guardia Finanza che, proprio di queste attività, ne opera di continuo negli aeroporti e lungo le frontiere terrestri.
Testimonianza di ciò è l’ultimo sequestro (da 300.000 euro in contanti) effettuato in ordine di tempo dai finanzieri del Comando Provinciale di Bolzano i quali, fermando per un normale controllo un SUV proveniente dall’Austria ed in transito dalla barriera stradale di Vipiteno, hanno scovato l’ingente somma in procinto di giungere in maniera del tutto clandestina in territorio italiano.
Nella vettura un 53enne ed un 62enne della provincia di Brescia i quali, alle routinarie domande dei finanzieri, hanno cominciato presto a manifestare ansia e malcelato nervosismo; fattori questi che uniti ad altri – nella peculiare esperienza operativa dei militari delle fiamme gialle – ingenerano normalmente sospetti che meritano poi domande e riscontri più approfonditi.
Fatti scendere dalla vettura per un’accurata ispezione del mezzo, i finanzieri notavano uno strano rigonfiamento sull’addome di uno dei due uomini, mentre le notizie di schedario riferite a numerosi precedenti di polizia per reati tributari nel frattempo acquisite promettevano già una protratta sosta della macchina, nonché dei suoi occupanti, presso gli uffici della GDF di Bressanone.
Messi ormai alle strette dai finanzieri, uno dei due fermati altro non poteva fare che confessare il trasporto clandestino di valuta in contanti, che gli operanti finalmente rivenivano in 19 mazzette composte da banconote di vario taglio e che lo “spallone” sperava di occultare sotto una fascia elastica.
Nell’evidenza dei fatti, i finanzieri hanno così proceduto al sequestro preventivo di tutto il danaro rinvenuto la cui disponibilità, tra l’altro, neppure si conciliava con i redditi dichiarati dai due.
Contestualmente a ciò, e sulla base di tutti gli elementi probatori e informativi ottenuti durante il controllo, i due venivano altresì denunciati per il reato di riciclaggio.
Alla luce di fatti come questi è curioso notare come, sia pur potendo utilizzare i più moderni metodi di trasferimento o di re-investimento di denaro proveniente da attività illecite, il ricorso ai cosiddetti “spalloni” (ovvero persone che hanno su di loro soldi o merci da far passare in maniera occulta dalle Dogane, dalle frontiere o dalle zone di vigilanza doganale) sia ancora piuttosto utilizzato.
Proprio al riguardo di vicende come questa, la Guardia di Finanza ricorda a tutti i viaggiatori come l’attuale normativa consenta di uscire oppure entrare in Italia con una somma che non sia superiore ai 999,99 euro, mentre per importi superiori è necessario presentare una specifica dichiarazione in Dogana.
Al di là della presenza di particolari reati come quello di riciclaggio o autoriciclaggio, che poi comportano altri tipi di provvedimenti di natura penale, l’inosservanza di tali obblighi comporta infatti il sequestro di una percentuale della somma eccedente quella ammessa che – per eccedenze entro i 10.000 euro rispetto al consentito – è del 30%, nonché una sanzione che varia dal 10% al 30% e che viene commisurata al surplus non ammesso.
Per eccedenze sopra i 10.000 euro la percentuale di sequestro sale invece al 50%, mentre l’annessa sanzione aumenta dal 30% al 50%.