GdF: Cagliari, setacciata la costa alla ricerca di immobili locati “in nero” durante il periodo estivo. Accertate evasioni per quasi 2 milioni di euro

Emidio Lasco

Ammonta a un milione e 800mila euro (ai quali se ne assommano altri 16.000 circa di imposta di registro) l’evasione fiscale conseguita a seguito di canoni di locazione in nero che i finanzieri del Comando Provinciale di Cagliari, dopo un anno di indagini, hanno scoperto nelle più note località turistiche della provincia come Portoscuso, Carloforte, Villasimius, Quartu S. Elena, Castiadas, Capo Teulada, ecc.
L’operazione delle fiamme gialle cagliaritane (chiamata con l’eloquente nome di “Domus Aurea”) è il frutto di un attento controllo economico del territorio, nonché di ricerca e monitoraggio delle numerose unità immobiliari destinate ad ospitare turisti durante la lunga estate sarda.
Così, tra villette a schiera e immobili di prestigio dotati di ogni comfort, molti dei quali posizionati proprio vicino ad alberghi e resort nonché in tratti di costa tra i più belli dell’isola, i militari della Guardia di Finanza hanno cominciato a passare al setaccio siti internet specializzati nell’offerta turistica di appartamenti e ville private da destinare alla locazione temporanea estiva, attività ricognitive integrate poi dalla valutazione delle documentazioni di interesse acquisite presso locali agenzie di intermediazione immobiliare.
Il successivo riscontro degli immobili a livello catastale, e la loro riconducibilità agli effettivi proprietari, ha consentito agli finanzieri di disporre degli elementi necessari all’avvio di controlli finalizzati alla verifica degli adempimenti fiscali, sia sotto il profilo delle imposte dirette, sia per quello delle imposte di registro.
Fra i casi più eclatanti portati alle luce dai controlli, quello del proprietario di più immobili il quale, pur risultando con una posizione fiscale piuttosto modesta, introitava dai suoi appartamenti locati “in nero” ben altre somme; oppure quello di una vera e propria impresa che esercitava l’attività di intermediazione immobiliare (con tanto di prestazioni accessorie per i propri ospiti come il sevizio transfer, il cambio di biancheria, pulizie ecc.) senza però possedere le prescritte autorizzazioni nonché in completa evasione d’imposta.
A tal riguardo la Guardia di Finanza ricorda come, ai sensi della vigente normativa in materia, i soggetti che svolgono attività di intermediazione immobiliare, in presenza di contratti per la locazione di immobili per periodi non superiori a 30 giorni, trasmettano i dati relativi ai negozi conclusi per il loro tramite e che (nel caso di incasso dei canoni di affitto o dei relativi corrispettivi) operino per l’ammontare degli stessi una ritenuta del 21% a titolo di cedolare secca, ovvero a titolo di acconto quando non intendano optare per l’applicazione di tale regime.