GdF, Cosenza: smascherati altri 20 “furbetti del cartellino”

Emidio Lasco

Sono 12 le misure cautelari che i finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno notificato ad altrettanti funzionari e dipendenti del Comune di San Vincenzo la Costa (CS) e dell’Azienda Sanitaria Provinciale del Servizio Cure Domiciliari Integrate, ritenuti responsabili di truffa aggravata ai danni di Ente Pubblico per essersi indebitamente assentati dal proprio luogo di lavoro senza far risultare i loro costanti quanto prolungati periodi di assenza.
L’indagine delle fiamme gialle cosentine, sviluppatasi minuziosamente con l’ausilio di immagini registrate con microcamere nascoste piazzate vicino ai marcatori segnatempo dei due Enti, nonché attraverso pedinamenti occulti effettuati nei confronti degli indiziati, hanno messo in luce i soliti cliché che normalmente vengono messi in atto in queste deplorevoli circostanze.
Ripetute visite ad amici e parenti, prolungate soste presso bar e ristoranti nonché varie incombenze di natura del tutto privata, prendevano così spesso il tempo alle prestazioni sanitarie e lavorative per i quali i responsabili erano stipendiati, condotte queste che hanno poi determinato ritardi e disservizi vari dei quali, inevitabilmente, hanno risentito pazienti e cittadini.
Secondo quanto accertato dai finanzieri, infatti, quattro impiegati un medico e tre infermieri eseguivano la timbratura dei loro cartellini senza attestando falsamente orari di ingresso e di uscita non corrispondenti a quelli reali.
Gli infermieri, in particolare, si scambiavano vicendevolmente i propri tesserini aziendali che venivano timbrati a turno da uno solo dei quattro, che in tal modo faceva risultare la regolare presenza anche degli altri tre assenti.
Non infrequenti anche i casi di assenze temporanee dalla struttura che erano falsamente attestate digitando solo alcuni numeri, evidentemente per dar l’impressione agli altri colleghi di essersi assentati attestandolo in maniera regolare.
Diverso, ma solo per l’assenza del marcatore automatico dei badge, il sistema utilizzato dai dipendenti comunali che avevano l’obbligo di attestare le proprie presenze e le proprie assenze momentanee dal posto di lavoro annotandole su un apposito registro cartaceo, operazione questa che veniva affidata ad un collega compiacente; un “modus operandi” che non era variato neppure con l’adozione delle apparecchiature automatiche di rilevazione delle presenze, ciò grazie alle marcature “multiple” dei badge lasciati allo scopo dal personale assente.
Per tutti i dipendenti indagati dell’Azienda Sanitaria Provinciale, il GIP del Tribunale di Cosenza ha già disposto la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio presso la stessa Azienda pubblica per un periodo di 12 mesi, mentre per gli sedici indagati del Comune di San Vincenzo la Costa è stato disposto l’obbligo di presentarsi tutti i giorni lavorativi – per due volte al giorno – presso gli uffici delle Forze di Polizia.