Pensavano a tutto loro, procacciavano finti datori di lavoro, predisponevano la documentazione amministrativa da presentare allo Sportello Unico per l’Immigrazione delle Prefetture, falsificavano le dichiarazioni dei redditi al fine di attestare i requisiti richiesti.Il tutto per ottenere indebiti permessi di soggiorno in Italia, ovviamente dietro il cospicuo compenso di 5.000 euro per ogni pratica.Era questa la proficua attività messa in atto da due soggetti (uno di nazionalità italiana e l’altro di nazionalità marocchina), arrestati dai finanzieri del Comando Provinciale di Verona che sono arrivati a loro al termine di una complessa attività di polizia amministrativa.Secondo quanto accertato dagli investigatori delle Fiamme Gialle il pagamento delle “prestazioni” avveniva in due tempi: 1.500 euro al momento della definizione dell’accordo e gli altri 3.500 una volta concluso l’iter amministrativo connesso alla regolarizzazione degli extracomunitari sul territorio italiano.Al termine delle indagini, protrattesi per circa un anno, i militari della Guardia di Finanza veronese hanno individuato 42 pratiche amministrative risultate fittizie e denunciato 37 persone che si sarebbero prestate a rivestire il ruolo dei finti datori di lavoro.
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