Non farebbe quasi più notizia l’ennesima frode perpetrata nei confronti dell’INPS, se non fosse per il ragguardevole importo (1,5 milioni di euro) e per il numero delle persone coinvolte (179).
L’operazione, condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Caserta, ha messo in luce un ben congeniato sistema truffaldino che si sostanziava nella costituzione fittizia di aziende agricole e nella presentazione all’ente previdenziale di carteggi indicanti terreni agricoli aziendali in realtà mai posseduti.
Tutto ciò veniva poi corredato di registrazioni attestanti falsi contratti di affitto e rapporti di lavoro mai instaurati con numerosissimi falsi braccianti, tutti però regolarmente denunciati come manodopera agricola.
Il meccanismo è andato avanti bene per qualche tempo, sino a quando le fiamme gialle casertane non hanno deciso di capire bene cosa ci fosse dietro tutto quel giro di carte, scoprendo così che ben 178 falsi braccianti, in concorso con il titolare dell’azienda agricola, avevano dichiarato all’I.N.P.S. circa 35.000 false giornate lavorative, per un periodo che andava dal 2005 al 2010, percependo con questo sistema indebite indennità di disoccupazione e di malattia per oltre un milione e 500 mila euro.
Il titolare dell’azienda incriminata, unitamente ai 178 falsi braccianti, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per i reati di truffa ai danni dello Stato e falso, nonché alla Corte dei Conti per il consistente danno erariale causato dal loro raggiro.