GdF: Forlì-Cesena. Arrestati 5 “caporali” di nazioalità marocchina

Emidio Lasco

Sfruttavano lavoratori extracomunitari privi di regolare contratto di lavoro e addirittura senza permesso di soggiorno in Italia impiegandoli in aziende agricole del forlivese, del ravennate e del veronese retribuendoli con paghe da fame, spesso neppure corrisposte.

E’ così finito l’ignobile business criminale messo in piedi da 5 soggetti di nazionalità marocchina, che reclutavano manovalanza alla disperata ricerca di soldi e cibo per impiegarli in tre aziende agricole dove gli operai procedevano all’ingabbiamento di animali e, addirittura, alla loro vaccinazione anti-vaiolo pur non possedendone alcuna competenza.

A scoprire l’attività dei 5 “caporali” sono stati i finanzieri del Comando Provinciale di Forli-Cesena, che hanno cominciato a inquadrare le loro mosse mettendo sotto intercettazione i loro telefoni.

Proprio sulla base di tali indagini tecniche, le fiamme gialle hanno ben presto delineato con quali modus operandi agisse il gruppo di marocchini, i quali, celandosi dietro il paravento di tre società cooperative di cui erano i titolari, sfruttavano senza alcun ritegno tutta la manovalanza che aveva la sfortuna di entrare in contatto con loro.

Scioccanti, in tale scenario di sfruttamento spinto fino al limite, erano poi le condizioni in cui erano alloggiati gli operai, ammassati in due abitazioni a Cesena tra rifiuti e sporcizie di ogni tipo.

Raccolte prove a sufficienza, la locale Procura della Repubblica disponeva quindi la custodia cautelare in carcere dei 5 responsabili che dovranno presto rispondere dei reati di associazione per delinquere finalizzata all’intermediazione illecita ed allo sfruttamento del lavoro, nonché per impiego di lavoratori privi di permesso di soggiorno.

Altri 4 soggetti sono stati invece denunciati per favoreggiamento personale, rendendo false dichiarazioni ai finanzieri al fine di consentire ai “caporali” di eludere le investigazioni che le fiamme gialle stavano conducendo sul loro conto.